Sono le italiane Silvia Hell e Giulia Iacolutti le vincitrici ex aequo della prima edizione del premio Paolo Cardazzo, istituito da Gabriella Cardazzo in ricordo del fratello. Il premio viene assegnato per la produzione del progetto artistico di un’opera inedita, realizzabile attraverso le differenti forme espressive del contemporaneo, e prevede l’assegnazione di un  contributo di 5.000. € da assegnare a un’artista di età inferiore ai 40 anni: a Silvia Hell è stato attribuito per il progetto “Non c’è opera d’arte che non faccia appello a un popolo che non esiste ancora”, mentre a Giulia Iacolutti è stato riconosciuto per il progetto “Dopamina, studio visivo sugli ormoni dell’amore”. La manifestazione si avvale del supporto dell’associazione Artspace e di Trieste Contemporanea e della collaborazione dell’imprenditore Luigino Rossi. Si è svolta ieri a Venezia la cerimonia di assegnazione del Premio Paolo Cardazzo 2021.

Per la prima edizione una rosa internazionale di esperti selezionatori ha proposto 18 candidature di artisti provenienti da Bosnia, Francia, Gran Bretagna, Italia e Serbia. La giuria era composta da Giuliana Carbi Jesurun, Gabriella Cardazzo, Fulvio dell’Agnese, Luigino Rossi, Catherine Thieck e Janka Vukmir. La giuria ha ritenuto inoltre di segnalare con una speciale menzione i lavori di Enrico Antonello, Furio Ganz e Mattia Ruffolo, Davide Mancini Zanchi, Miriam Montani, Genevieve Murphy, Francesco Poiana e Dominik Ritszel.

Paolo Cardazzo (Venezia 1936-2011) dal 1966 al 1994 (fino al 1987 con la sorella Gabriella) ha diretto a Venezia la galleria del Cavallino (aperta dal padre Carlo nel 1942) allargando l’interesse di una delle più importanti gallerie storiche italiane alle esperienze sperimentali della videoarte. Paolo, usando già alla fine degli anni Sessanta i primi videotapes non ancora professionali, porta Il Cavallino di Venezia ad essere uno dei tre maggiori centri italiani che negli anni Settanta si dedicano alla ricerca e alla produzione artistica attraverso questo nuovo medium coinvolgendo artisti italiani (Vincenzo Agnetti, Claudio Ambrosini, Anna Valeria Borsari, Pier Paolo Fassetta, Michele Sambin, Guido Sartorelli, Mario Sillani, Luigi Viola) e stranieri (tra i quali Marina Abramović, Douglas Davis, Les Levine). Il Cavallino produsse allora (fino al 1981) quasi 150 opere che ebbero una notevole circolazione nazionale e internazionale, alcune delle quali segnano la storia di questo linguaggio.

Trieste Contemporanea metterà a disposizione dal giugno 2022 uno spazio per la presentazione espositiva delle realizzazioni dei due progetti vincitori.