Biennale Architettura: Fundamentals e religione, cinema, danza e musica

Al via la 14. Mostra Internazionale di Architettura

Può non apparire chiara, a prima vista, la ragione per cui la 14. Mostra Internazionale di Architettura abbia non solo inserito la religione fra i suoi sperimentalismi, ma ne abbia fatto il l’elemento più innovativo e dirompente; se però si riflette sull’importante apporto che la costruzione di edifici sacri ha dato al progredire di nuove forme architettoniche, si capisce che il Presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta ha inteso nobilitare la rassegna rivendicandone le nobili e quasi sacre origini.

In questa rassegna si riflette sulla ricerca applicata alla religione e alla revisione della liturgia come delineata dal Concilio Vaticano II. Gli sforzi per disporre lo spazio in funzione di un nuovo spirito liturgico si sono uniti a nuovi linguaggi architettonici e alla necessità di dare un ordine sociale e strutturale alle nuove periferie urbane in rapida espansione. Si assiste alla ricerca di un equilibrio tra architettura liturgica e arte contemporanea. Il Concilio Vaticano II ha pure evidenziato la necessità di intervenire in spazi antichi apportando i necessari adeguamenti liturgici come ci delineano le fotografie esposte, sino al 31 agosto, nell Chiostro di Sant’Apollonia, Castello 4312 – Venezia. Qui in collegamento con la Biennale le fotografie di Giorgio Barrera e Niccolò Rastrelli mostrano una ricognizione delle architetture ecclesiali italiane postconciliari riprese al loro interno alla presenza dei fedeli. Uno sguardo inedito che propone una riflessione sul complesso rapporto tra Chiesa cattolica, architettura contemporanea e comunità dei fedeli.

La sezione sacra alle Corderie in Mondoitalia invece ci presenta l’incantevole visione di tele giganti richiamanti il mondo fatato di Giotto e di Gentile da Fabriano mentre nel colonnato quadri ridotti richiamano fatti evangelici fermati dall’ispirazione di grandi artisti. Curiosamente appaiono quasi uniti due confessionali d’epoca pre-conciliare dalla fulminea rievocazione di aspetti di teologia morale miste a severe forme architettoniche: un mondo di fede, di costumi, di rapporti con la Divinità cui le generazioni anziane guardano con nostalgia.
Si è unanimamente riconosciuto come colpo di genio la nomina di Rem Koolhaas personalità in grado di dare prestigio alla rassegna oltre a vederne accresciuto il proprio. Si correva però il rischio di scatenare critiche demolitrici da parte degli esperti esclusi, di certo convinti che loro avrebbero fatto meglio e di più.
Alla fine del loro lavoro Baratta e Co. possono dirsi soddisfatti.

“E’ una Mostra – spiega Baratta – che mette in discussione ciò che ha fatto l’architettura finora, che ha fatto rimeditare i Paesi sulla loro storia e che coinvolge un numero impressionante di giovani”.
L’offerta è ampia ed articolata, le novità più significative sono presenti anche se non si capisce, pure in questa edizione, come certi progetti allettanti sulla carta e sui disegni preparatori possano tradursi in opere realizzate. Ecco che la casa sulla cascata di Wright sta a dimostrare che nulla è impossibile.
Sessantacinque sono le Nazioni partecipanti, undici new entry (per la prima volta), ventun eventi collaterali.

Sono tre le sezione fondamentali di questa edizione: Absorbing Modernity 1914-2014, Elements of Architetture, Monditalia.
Il primo punto mostra il processo di annullamento delle caratteristiche nazionali a favore dell’adozione quasi universale di un singolo linguaggio moderno e di un singolo repertorio di tipologie.
Il secondo, ospitato al Padiglione centrale dei Giardini, si concentra sugli elementi fondamentali dei nostri edifici, utilizzati da ogni architetto, in ogni tempo e luogo: pavimenti, pareti, soffitti, tetti, porte, finestre, facciate, balconi, corridoi, camini, servizi, scale mobili, ascensori, rampe, ecc. E’ un ritorno all’alfabeto dell’architettura e le stazioni di sosta sono appunto gli elementi fondamentali di ogni edificio, dalle fondamenta al tetto. Si intravede uno sguardo politico guardando i balconi molte volte usati dai dittatori come trampolino di lancio per le loro sciagurate ideologie.

Il terzo tema assegnato all’Arsenale ha il suo punto focale sull’Italia – sezione Monditalia – in una globalità di linguaggi che va da esposizioni a rappresentazioni teatrali relative all’architettura, alla politica, all’economia, la religione, la tecnologia, l’industria. Più che di architettura, qui, si parla di sociologia, di politica, di ambiente, in una sequenza impietosa e accusatoria degli ultimi cent’anni del nostro Paese: scandali, inefficienze, opere pubbliche dalle spese gonfiate, periferie dalle labili cementificazioni, veri nidi di asfitica comunione sociale. In questa poco encomiabile visione si innesta il cinema con spezzoni di settanta film che offrono la testimonianza visiva della complessa evoluzione di strutture urbane e spazi naturali, scenografie sociali e industriali, prospettive economiche e politiche dell’Italia nel periodo suindicato.
Per allargare ulteriormente lo sguardo si sono coinvolti altri settori della Biennale – Cinema, Teatro, Danza, Musica – settori integrati nella Mostra di Architettura in quanto attività artistiche chiamate a rappresentare elementi essenziali della vita delle realtà storiche e degli spazi complessi in cui può essere pensata e immaginata l’architettura.

Ad esempio viene inserita una iniziativa originalissima del coreografo Virgilio Sieni che fa ballare anziani e bambini non professionisti per rappresentare scene del Vangelo di Matteo – il più popolare e il più fisico, secondo Sieni, dei Vangeli – sono affascinanti nella loro immediatezza le rappresentazioni dell’Annuncio, della Deposizione e della Resurrezione. Il settore Danza – all’interno della Biennale – si affianca per la prima volta a quello dell’architettura con l’intento di una esplorazione artistica continua e approfondita: a installazioni architettoniche si fondono architetture semoventi di corpi danzanti.

Le sessantacinque Nazioni presenti offrono un panorama succulento del loro rispecchiarsi al di là dei loro confini territoriali per succhiare ispirazioni da altri Paesi e civiltà e adattarle ai costumi e alla mentalità della loro gente, svecchiando e innovando per il benessere di una convivenza più umana. Questo era ed è l’intento etico-artistico prefissosi dal Direttore di questa Mostra, Koolhaas.

Sedi, date e orari di apertura
_ Venezia, Giardini – Arsenale, 7 giugno > 23 novembre 2014
_ Orario: 10.00 – 18.00
_ Orario: 10.00 – 20.00 sede Arsenale: venerdì e sabato fino al 27 settembre
_ Chiuso il lunedì (escluso lunedì 9 giugno e lunedì 17 novembre 2014)

Biglietterie
Giardini – orario apertura 10.00 – 17.30
_ Arsenale (Campo Tana) – orario apertura 10.00 – 17.30
_ Ca’ Giustinian – dal 26 maggio, orario apertura 15.00 – 19.00 (lun > sab)
_ Dal 7 giugno al 27 settembre venerdì e sabato apertura prolungata della sede dell’Arsenale fino alle ore 20.00, orario biglietterie 10.00 – 19.30. Ultimo ingresso in sede di esposizione: ore 17.45. Ultimo ingresso sede Arsenale il venerdì e il sabato fino al 27 settembre: ore 19.45.

Modalità di visita
_ I biglietti singoli sono validi per un solo ingresso in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale) anche in giorni non consecutivi
I Permanent Pass e lo Special 2days sono validi per più ingressi in ciascuna sede espositiva (Giardini e Arsenale)
_ Sono ammessi animali al guinzaglio di piccola/media taglia nell’area verde dei Giardini

Biglietti d’ingresso
Intero Special 2days € 30 (pass valido per due giorni consecutivi per entrambe le sedi)
_ Ridotto Special 2days under 26 € 22 (pass valido per due giorni consecutivi per entrambe le sedi)
_ Intero Regular € 25 (biglietto valido per un singolo ingresso per ciascuna sede anche in giorni non consecutivi)
_ Ridotto € 22 (per i possessori di tessere COOP, CNAPPC, CTS, ISIC, ITIC, FAI, Touring Club, Cinema Più, Venice Card -Adult/Junior/San Marco-, Rolling Venice Card, Carta Giovani, Arca–Enel, Trenitalia con biglietto Freccia Argento/Bianca con destinazione Venezia -antecedente max 3 gg.- e soci CartaFRECCIA)
_ Ridotto € 20 (over 65, militari, residenti Comune di Venezia, su presentazione del biglietto del 9. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, del 58. Festival Internazionale di Musica Contemporanea e su presentazione dell’abbonamento alla 71. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica)
_ Studenti / Under 26 € 15 (con tessera o libretto universitario e con carta d’identità)
_ Ridotto € 15 Biennale Card Gold e Platinum
_ Formula 2+2 € 50 (2 adulti + 2 under 14)
_ Gruppo adulti € 16 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
_ Gruppo studenti scuole secondarie € 10 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
_ Gruppo studenti università € 14 (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria)
_ Gruppo studenti università convenzionate € 20 (min. 50 persone, prenotazione obbligatoria,
il biglietto/accredito dà diritto a visitare entrambe le sedi espositive per 3 giorni consecutivi)
_ Permanent pass € 80
_ Permanent pass studenti Under 26 € 45 (con carta d’identità)
_ Ingresso gratuito: fino a 6 anni (inclusi), accompagnatori di invalidi, studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado che usufruiscono dei servizi educational