“Diaz – Non pulire questo sangue” di Daniele Vicari

Per non dimenticare

Dal 20 al 22 luglio 2001 a Genova si riuniscono gli otto grandi della terra per il G8. I temi sul tavolo sono lo scudo spaziale, il protocollo di Kyoto, la crisi in Medio Oriente. Da tutto il mondo arrivano circa 300.000 persone per un controvertice con lo slogan “un mondo diverso è possibile”. Dopo alcune manifestazioni pacifiche, il 20 e il 21 luglio Genova diventa terreno di guerriglia urbana, alimentata dai black bloc. Il 21 luglio a mezzanotte trecento poliziotti irrompono nel complesso scolastico Diaz-Pascoli, sede del media Center del Genoa Social Forum e adibito per l’occasione a dormitorio.

Nove minuti dopo tra le aule e i corridoi restano 87 feriti – di cui alcuni molto gravi – tra giovani e vecchi, giornalisti e manifestanti. 93 persone vengono arrestate e trasferite nella caserma di Bolzaneto per gli interrogatori. E qui sono sottoposti a violenze fisiche e psicologiche di ogni genere. “Don’t clean up this blood”. Non pulite questo sangue, scrive una ragazza che il giorno dopo si aggira tra le concrete testimonianze e il sangue di quella che Amnesty International ha definito la “più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda Guerra Mondiale”.

Una bottiglietta di vetro si infrange per terra, metafora di un equilibrio che si è frantumato,dei fondamentali diritti della persona polverizzati in una manciata di minuti. Per raccontare Diaz , il nuovo coraggioso film di Daniele Vicari, prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci, bisogna partire dai titoli di coda: “I fatti narrati in questo film sono tratti dagli atti processuali e dalle sentenze della Corte d’appello di Genova del 5/3/2010 e del 19/5/2010”.

Oltre diecimila pagine di atti processuali esaminati per ricostruire non solo quei nove minuti, ma come si arrivò alla vergogna della Diaz e alle violenze cui furono sottoposti gli arrestati trasportati alla caserma Bolzaneto.

Il giornalista Luca (Elio Germano) e il manager Nick (Fabrizio Rongione), il vecchio militante della CGIL Anselmo (Renato Scarpa) che ha partecipato ai cortei con i compagni di sindacato e l’anarchica tedesca Alma (Jennifer Ulrich, già protagonista del pluripremiato L’onda) che con l’attivista Marco (Davide Iacopini) cerca le persone disperse, Bea e Ralf, che hanno deciso di aspettare la partenza alla Diaz, il vicequestore aggiunto Max (Claudio Santamaria, convincente in un ruolo decisamente complesso). Sono solo alcuni dei personaggi i cui destini si incrociano nella notte del 21 luglio, interpretati da un cast di centotrenta attori provenienti da tutta Europa e oltre ottomila comparse.

Cambiando il punto di vista, ripercorrendo da diverse angolazioni narrative le ore che precedono le vicende della Diaz, Daniele Vicari, autore anche della sceneggiatura con Laura Paolucci, evita il taglio nettamente documentaristico e la semplice ricostruzione cronologica dei fatti. Il suo andare e venire lungo le ore che precedono e seguono il blitz alla Diaz, scandito dal frantumarsi della bottiglietta sull’asfalto, il racconto da diverse prospettive compongono un mosaico più ampio, e trasformano lo spettatore in protagonista, facendogli vivere in prima persona, grazie anche alla ottima fotografia di Gherardo Gossi, lo spaesamento e lo smarrimento di fronte al caos. Racconti scarni, che si concentrano sull’essenza di ciò che accadde in una Genova in gran parte ricostruita in Romania.

Le crude scene del pestaggio alla Diaz (rese peraltro meno brutali della realtà, ha spiegato il regista), e più ancora le violenze alla caserma Bolzaneto, dove l’umiliazione delle persone venne eretta a sistema per tre giorni consecutivi e da tutte le forze presenti, dimostrano l’assenza di regole, la totale mancanza di controllo. Le ferite di Genova sono ancora fresche, hanno lasciato e lasceranno cicatrici profonde nelle persone che ne sono state vittime e in chi crede che un paese democratico non debba dimenticare.

Diaz è davvero un film “per non dimenticare”. Solo affrontando i propri demoni si può prendere coscienza. Solo affrontando la verità nei suoi angoli più nascosti si potrà, forse, evitare che tutto questo un giorno si ripeta.

La pregevole colonna sonora di Teho Teardo è disponibile su CD Radiofandango.

Documentazione, video, registrazioni audio e atti dei processi sono reperibili su http://www.processig8.org/

Diaz – Non pulire questo sangue
Titolo originale: Diaz
Nazione: Italia, Francia, Romania
Anno: 2012
Genere: Drammatico
Durata: 127′
Regia: Daniele Vicari
Cast: Jennifer Ulrich, Elio Germano, Claudio Santamaria, Monica Barladeanu, Sarah Marecek, Ralph Amoussou, Pietro Ragusa, Alessandro Roja, Jacopo Maria Bicocchi
Produzione: Fandango, Le Pacte, Mandragora Movies
Distribuzione: Fandango
Data di uscita: 13 Aprile 2012 (cinema)