I DEPECHE MODE ENTUSIASMANO SAN SIRO

Personal Mode

Puntuali alle 21 entrano sul palco. Il delirio pervade i fan. I Depeche Mode sono tornati. Dopo l’operazione subita da Dave Gahan e l’annullamento di alcune date del tour, vedere i Depeche Mode sul palco di san Siro è come assistere davvero alla rinascita di una fenice.

Quasi trent’anni di carriera accompagnano i Depeche Mode, ma loro sembrano non sentirli. Il palco si illumina, nonostante non sia ancora completamente buio, e le note di In Chains aprono lo spettacolo. Sugli schermi laterali si vedono video, immagini live del concerto, effetti visivi. La musica esplode con Wrong, primo singolo tratto dal loro ultimo lavoro Sounds of the Universe, e le mani delle 60 mila persone che gremiscono lo stadio si alzano verso il cielo.
La band è compatta, si diverte e fa divertire. Tutti gli occhi sono puntati su Dave Gahan, ovviamente. Tutti si chiedono se stia davvero bene, e lui esorcizza l’operazione dando tutto se stesso, con la sua voce morbida e scura, che non sbaglia una nota, ballando e regalando pure emozioni. La setlist scorre liscia, alternando momenti scatenati con Question of Time, Enjoy the Silence, Personal Jesus, e momenti intimi come la splendida Home, cantata intensamente da Martin Gore. I brani dell’ultimo album e i vecchi successi mescolano le sonorità in modo omogeneo grazie agli arrangiamenti e uniscono le almeno due generazioni presenti tra il pubblico.

Il concerto si trasforma in una festa, dove gli spettatori si lasciano guidare e incantare dal magnetismo di Dave, e la musica è perfettamente sotto il controllo della band, capitanata da Martin Gore e Andrew Fletcher. Nonostante tutti i momenti difficili passati dai Depeche Mode, quando suonano sembra quasi che nulla possa scalfire la loro passione, la loro grinta, e, a Milano, hanno dimostrato ancora una volta che, nonostante spesso siano stati dati per spacciati, loro riescono sempre a rinascere.

Foto a cura di Elena Oselladore Copyright © NonSoloCinema.com – Elena Oselladore