Manifestazione di un proteiforme ingegno, Alessandro Gassman frantuma lo star system autarchico nell’affermazione di un rinnovato linguaggio teatrale fondato su una geografia umana di modelli narrativi. La pièce noir “Oscura immensità” dello scrittore Massimo Carlotto inaugura in prima assoluta mercoledì 7 novembre la stagione di prosa del Teatro Goldoni di Venezia. L’apache fatale ne cura la regia, dirigendo gli attori Giulio Scarpati e Claudio Casadio (interprete nel film “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti, anima di Accademia Perduta Romagna Teatri, fucina artistica contemporanea del Teatro Ragazzi e del Teatro d’Impegno Civile e Sociale, che produce lo spettacolo con lo Stabile del Veneto), protagonisti di un tragico fatto di cronaca avvenuto nella provincia del nord-est italiano, personaggi contrapposti del dualismo vittima-carnefice. Espresso in un linguaggio incisivo, essenziale, crudo, e un ritmo dell’azione serrato, il testo teatrale di Carlotto confronta i sentimenti contrastanti del cuore spezzato di Silvano Contin, incapace di ritrovare il filo di un’esistenza fondata su valori positivi, e di Raffaello Beggiato, colpevole di un odioso delitto. Interrogandosi su i temi della giustizia (“lo Stato potrebbe dare una risposta sensata a nome della collettività, ma escludendo il dolore delle vittime”), della vendetta (“la più dura e terribile rimane l’unica soluzione di razionalizzazione del lutto), del perdono, l’autore sperimenta la magia della scrittura teatrale investigativa e criminale, cercando di dare una risposta a chi soffre l’ergastolo del dolore provocato da una mano assassina.
Il progetto di Gassmann indaga con sguardo inquietante tra le piaghe di un’umanità senza speranza, perseguendo con determinazione un duello artistico combattuto per il valore della drammaturgia contemporanea, come dimostrato da “Roman e il suo cucciolo”, spettacolo vincitore del Premio Ubu nel 2010, con cui ora l’attore debutta nella regia cinematografica. Il film “Razzabastarda” scritto da Vittorio Moroni, in collaborazione con lo stesso Gassmann, sarà presentato a metà novembre, in anteprima mondiale al Festival Internazionale del Film di Roma, nella sezione “Prospettive Italia”, in cui sono state raccolte una serie di pellicole che esprimono le nuove linee di tendenza del cinema italiano. La sintassi cinematografica di Gassmann esordisce con una matrice teatrale, basata sul premiato allestimento nato dalla rielaborazione e l’ adattamento di Erba, l’emblema di una nuova drammaturgia che affronta le tensioni sociali contemporanee attraverso una lingua ricca di contaminazioni. Tratto da Cuba and His Teddy Bear, testo composto nel 1986 da Reinaldo Povod, al centro della vicenda è il rapporto controverso tra un padre semianalfabeta, spacciatore di droga e il figlio adolescente. Il cast artistico previsto è formato da molti degli attori che hanno recitato nella pièce teatrale, e da segnalare è l’amichevole partecipazione di Michele Placido nei panni di un avvocato. Esperienza visiva di metafore luminose, che traducono le metafore sociali della responsabilità morale assunta da un artista poliedrico come Gassmann, il film uscirà in sala il 28 febbraio 2013 distribuito dalla Moviemax.
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