“Quartetto colore” alle Tese per la Biennale Danza

L'incanto delle giovanissime danzatrice

Nell’ambito degli spettacoli in programma per Biennale Danza 2015, nella suggestiva cornice dell’Arsenale di Venezia, Teatro alle Tese, la coreografa Marina Giovannini ha messo in scena un innovativo balletto dal titolo Quartetto colore, interpretato da quattro bambine danzatrici. La coreografia trae ispirazione dal libro Jazz di Matisse, creato con una tecnica particolare chiamata papiers découpés. 

L’artista colorava i fogli con la tempera dai colori vivaci per poi ritagliare figure e forme da riunire su grandi tavole, dando vita così delle singolari composizioni astratte. In apertura sono proprio le quattro ballerine a determinare la scenografia, imitando il pittore. Sul tappeto danza – delimitato da una cornice bianca di nastro adesivo – le piccole interpreti spezzano lo schema ordinato, creando delle aperture e sempre nuove figure geometriche.

Come in un gioco dispongono a terra lettere, linee e frecce, generando un intreccio di simmetrie e asimmetrie decorative dalle linee essenziali. La colonna sonora che accompagna questa prima fase del balletto, si compone di versi e cinguettii di uccelli che, nel silenzio della tesa dei Soppalchi, crea un’atmosfera gioiosa.

Il titolo del libro di Matisse si riferisce all’assemblaggio di testi e immagini secondo la regola dell’improvvisazione ritmica, tipica del jazz. Così, quando inizia la musica vera e propria, le ballerine riproducono con il corpo la struttura ritmica delle sagome a terra. Eseguono movimenti ritmati e schematici, singolarmente, a coppie, oppure tutte insieme. Alternano moduli a variazioni che si ripetono a canone oppure all’unisono, creando una composizione dinamica e vivace. Le giovani danzatrici si sono esibite con energia e precisione, gesti puliti e presenza scenica. Apprezzabile il tentativo di rendere poetico ogni gesto e di “dipingere” un mondo immaginario, fatto di astrazione e allegria.