“THE HARMONIUM IN MY MEMORY” di Lee Young-jae

Il triangolo no, non l'avevo considerato

Ten. 10 variazioni sul tema dell’amore 1996-2006
Continua la bella iniziativa dei direttori artistici Paolo Romano e Giancarlo Beltrame: ripercorrere i film che hanno trionfato nelle passate edizioni di Schermi d’Amore, bella maniera di celebrare il traguardo delle prime dieci edizioni. Questo film coreano ha trionfato nel 2000, nella quarta edizione del festival.

Kang, ventunenne appena uscito dalla scuola per insegnanti, sta per insediarsi in una scuola di un piccolo villaggio della campagna coreana. Con lui, all’apertura del nuovo anno scolastico, viene presentata un’altra nuova insegnante, la signorina Yang. Per Kang è amore a prima vista.
Hong-yeon è una giovane fanciulla, unica ragazza in una famiglia con cinque figli, e l’epiteto più nobile che usualmente si sente appellare è “sciagurata!”; ma il suo nuovo anno scolastico inizierà ottimamente grazie alla presenza del nuovo maestro, Kang, di cui si innamora pazzamente.
Kang, proponendo tutto l’anno come compito a casa la stesura di un diario personale a causa delle scarse doti grammaticali degli alunni, viene pian piano a sapere dei sentimenti della ragazza, registrati periodicamente sul diario.

Si forma così il più classico dei poligoni piani dell’amore: il triangolo. Se non fosse per l’effettiva inconsistenza di questa fenomenologia geometrica del sentimento. Infatti i tre, oltre a non dichiararsi direttamente l’un l’altro, non incroceranno mai contemporaneamente le loro strade.

Un triangolo strano, molto strano, che fattualmente esiste solo nei cuori dei tre protagonisti e negli occhi degli spettatori.
Quando Yang, dopo un anno di insegnamento a Sanri, consegnerà le proprie dimissioni per trasferirsi col fidanzato a San Francisco, il triangolo, per quanto sempre più aleatorio, continuerà a sussistere nelle menti e nei cuori dei due restanti vertici della figura: Kang non smette di struggersi per la perdita del suo amore; Hong-yeon continua a macerarsi nel suo impossibile amore per il maestro.

Il finale ambiguo, con la triste fuga del maestro, non cancella il senso di estrema contentezza che questo film regala; la migliore scuola coreana all’opera: splendide immagini, fotografia incredibilmente bella e curata, più che competente regia, ma soprattutto una dolcezza, una compassione ed una sensibilità sopraffine nel rapportarsi alla storia ed ai personaggi. Un film certamente da recuperare, nella vacua speranza, ormai vana vista “l’anzianità” della pellicola, di una meritevole distribuzione italiana.

Regia: Lee Young-jae
Soggetto: dal romanzo “Female student” di Ha Keum-chan
Fotografia: Jeon Jo-myung
Montaggio: Kyung Min-ho
Interpreti: Lee Byung-heon, Jeon Do-yeon, Lee Mi-yeon
Produttore: Yu Yeong-sik
Produzione: Art Hill production
Distribuzione: Korea Image Investment and Development
Durata: 112 minuti