TUTTI I FILM DI NOIR IN FESTIVAL 2005

I film sezione per sezione

IN CONCORSO

1. Corea del sud, The Red Shoes di Yong-Gyun Kim 103’

Campione di incassi in patria, opera seconda, è la versione neo-gotica delle “Scarpette rosse” di Hans-Christian Andersen. Nella ormai tipica tendenza del cinema coreano, l’autore mescola analisi psicologica e immaginario horror, sullo sfondo della società contemporanea, con un occhio al pubblico giovanile. Al centro della storia, il triangolo tra scarpe-killer (che nel film sono colorate di rosa invece che rosso sangue), una madre single e la giovane figlia, i cui rapporti sono conflittuali ai limiti del violento.

2. Danimarca, Adam’s Aæbler (Adam’s Apples) di Anders Thomas Jensen 89’

Il film candidato all’Oscar per il miglior film straniero è una commedia nera, feroce e del tutto “politically incorrect” sul preteso buonismo universale. Un nazi-skin reduce dal carcere, in guerra col mondo, viene accolto in una comunità di reinserimento gestita da un pastore protestante che crede nella redenzione dei reprobi. Ma le mele marce non sempre sono quelle che appaiono tali. Con Ulrich Thomsen, il carismatico protagonista di Allegro (“Venice Days”).

3. Danimarca, Pusher 3 di Nicolas Winding Refn 104’

Una giornata da incubo nella vita del pusher Milo, già discutibile “eroe” dei due precedenti film dedicati a questa paradossale e adrenalinica “trilogia dello spaccio”. Milo vorrebbe fare un regalo davvero speciale alla figlia nel giorno del suo 25mo compleanno, ma ha bisogno dei soldi di una partita di droga che non riesce a piazzare sul mercato…Quasi una variazione in noir del precetto di “Dogma”.

4. Francia, Les âmes grises di Yves Angelo 106’

Nella campagna francese a poche miglia dal fronte della Prima Guerra Mondiale, viene trovato il corpo di una giovinetta. Le autorità militari e civili indagano su quello che appare un delitto atroce, ma il maggiore indiziato è proprio il Procuratore del luogo. E di fronte ai privilegia di casta, anche la giustizia rischia di dover venire a patti… Con Denis Podalydès, Jean-Pierre Marielle e Jacques Villeret, dal regista di Il colonnello Chabert.

5. Italia, Piano 17 dei Manetti Bros. 105’

Un colpo grosso, una vendetta da servire fredda, un ascensore bloccato, tre possibili vittime, due malavitosi alla porta. Insomma, tutti gli ingredienti di un thriller nei più rigorosi canoni del genere. Ma la regia è affidata a due dei talenti più originali e inclassificabili del nuovo cinema italiano, la produzione è una autentica scommessa del “low budget” e tutto nasce da una serata al Noir in festival… Con Giampaolo Morelli, Antonino Iuorio, Massimo Ghini, Enrico Silvestrin, Elisabetta Rocchetti, Valerio Mastandrea. Musiche di Pivio e Aldo De Scalzi.

6. Polonia, Pitbull di Patryk Vega 101’

La corruzione nella polizia di Varsavia raccontata con la verità del documentario (autentico approccio adottato dal regista) e l’emozione delle storie di uomini in carne ed ossa, né carogne, né eroi. Un vero noir come sarebbe piaciuto a Ed McBain, ma anche una riflessione sulla nuova società dei Paesi dell’est, sospesa tra memorie del passato e illusioni consumistiche. Quasi la risposta polacca a 36 (Gran Prix al Noir del 2004).

7. Regno Unito, Separate Lies di Julian Fellowes 85’

Reduce dal trionfo all’ultimo Festival di Londra, il primo film da regista dell’autore di Gosford Park. Ritornano le atmosfere patinate e conformiste del miglior mystery anglosassone ma basta un piccolo incidente quotidiano (l’investimento di un ragazzo) a sconvolgere le vite dei coniugi Manning. Film di micro-delitti ordinari e di sentimenti accuratamente nascosti, mette in scena attori della qualità di Emily Watson, Tom Wilkinson, Rupert Everett.

8. Regno Unito-Danimarca, Return to sender di Bille August 103’

Un grande regista europeo, due volte premiato a Cannes, si cimenta con i modelli più classici del legal thriller americano in nome di una battaglia di giustizia. Frank Nitzche vorrebbe che la donna con cui ha costruito un rapporto d’amicizia epistolare fosse innocente. Anche l’avvocato di questa fragile infermiera condannata alla sedia elettrica vorrebbe credere innocente la sua cliente. Ma qual è la verità e quanto tempo resta per rivelarla? Con Aidan Quinn e Connie Nielsen.

9. Spagna, 7 Virgenes di Alberto Rodrìguez 86’

Ciò che fu I figli della violenza di Luis Bunuel per la generazione dei giovani “ribelli senza ragione” degli anni ’50, potrebbe essere questo racconto sulla Spagna di oggi, le periferie dei diseredati, l’eccesso e la rabbia trasformati in legge. 48 ore nella vita di Tano, ragazzo condannato al riformatorio in permesso premio per il matrimonio del fratello. Ma allo scadere del permesso, tutto è cambiato. Grande successo al Festival di San Sebastian, un film che è già di culto in Spagna.

10. Spagna, Ausentes di Daniel Calparsoro 91’

Horror d’atmosfera o thriller metafisico? La nuova scuola del cinema mystery spagnolo trova in un autore amato dalla critica come Daniel Calparsoro il suo nuovo alfiere dopo aver tenuto a battesimo talenti come Alejandro Amenabar. Una coppia perfetta, giovani manager in carriera travolti dalla crisi economica, scelgono come via di rifugio la vita agiata fuori dalla città. Ma non sanno di andare incontro a un destino minaccioso e vendicativo. Con Ariadna Gil e Jordi Mollà.

FUORI CONCORSO

11. Stati Uniti, A History of violence di David Cronenberg 95’

Omaggio al talento di uno dei più grandi creatori di incubi e suspense dei nostri tempi. Un film che spiazza rispetto alle regole del gioco, che reinvesta il thriller più canonico ed è stato applaudito all’ultimo Festival di Cannes. Alla prese con un vero e proprio noir, il maestro canadese dell’horror non fa sconti alla mitologia americana della violenza e del giustiziere solitario. Con Viggo Mortensen, William Hurt, Ed Harris.

12. Stati Uniti, The chronicles of Narnia: the lion, the witch and the wardrobe
di Andrew Adamson 125’

Dal creatore di Shreck una saga fantasy sospesa tra il magico Regno del Ghiaccio e la realtà di un gruppo di bambini troppo curiosi. Tecnologie digitali all’avanguardia, effetti speciali di grande impatto visivo, protagonisti come Tilda Swinton, Rupert Everett (voce), Liam Neeson (voce), Omar Sharif (la voce francese del Leone) e una storia che fu adorata da Tolkien, compagno d‘università di C.S. Lewis che le diede vita negli stessi anni del “Signore degli anelli”. Nella selezione ufficiale del festival ma anche evento speciale del MINI Noir 2005.

13. Stati Uniti, Saw II di Darren Lynn Bousman 93’

Il killer Enigmista continua coi suoi giochi malati, tenendo le sue vittime in intricate situazioni di vita o morte. Il detective Mason è sulle sue tracce, inconsapevole del fatto che mentre lui sta cercando il killer, allo stesso tempo sta partecipando ad uno delle contorte trame dell’Enigmista. Il seguito ha superato il modello, almeno nel consenso degli spettatori americani che hanno fatto di questo horror adrenalinico l’autentico caso della stagione cinematografica.

14. Italia, The torturer di Lamberto Bava 90’

Omaggio al talento di uno degli autentici eredi della tradizione italiana nel mondo dell’horror. Nell’anno in cui il Noir in Festival celebra la grandezza di questa “scuola”, il ritorno al genere del regista di Macabro e Demoni viene festeggiato con l’anteprima assoluta – work in progress del suo ultimo lavoro.

OMAGGI – CINETECA

1. Italia, La decima vittima di Elio Petri 92’

Per un regista tutto da riscoprire, un thriller fantascientifico che anticipava molte mode e strade del genere, firmato da uno dei pochissimi italiani premiati con l’Edgar Allan Poe Award. Nel cast, a fianco di Marcello Mastroianni, la bellissima e indimenticata Ursula Andress.

2. Germania, Was ist los im zirkus beely? (Il cerchio della morte) di Harry Piel 79’

Grazie al contributo della Cineteca Italiana di Milano, viene presentato in edizione appositamente sonorizzata un raro esempio del cinema di Harry Piel, capace di condurci attraverso i misteri di un rapimento e un delitto al circo con la maestria di un vero e proprio mattatore (dietro e davanti la macchina da presa) capace di duettare anche con una tigre.

3. Italia, Do you like Hitchcock? di Dario Argento 95’

In occasione dell’uscita sul mercato home video, il Festival è lieto di festeggiare con questo esercizio di stile sui temi della paura uno dei più grandi autori italiani di genere e uno degli autentici promotori della nostra manifestazione. Ben tornato, Dario.

DOCNOIR: IL CINEMA CHE INDAGA

1. Canada, Midnight movies: from the margin to the mainstream di Stewart Samuels 88’

Nacque quasi per caso, divenne fenomeno di culto, è stato genere popolare per eccellenza, rimane un mondo a parte in cui intere generazioni di spettatori e cinefili si sono identificati. Rivive la leggenda del “cinema di mezzanotte”.

2. Italia, Hanging shadows (perspectives on Italian horror cinema) di Paolo Fazzini 60’

Omaggio al mestiere della paura, ai maestri dell’invenzione, agli artigiani del terrore. Quel che si è detto dell’horror americano (che fu specchio di una generazione, che rivelò il vissuto rimosso di una nazione) viene finalmente raccontato per l’horror italiano: non fenomeno da baraccone per virtuosi del basso costo, ma scuola autentica con maestri e continuatori.

3. Olanda/Ungheria, El perro negro di Petér Forgács 85’

Un caso di cronaca alla vigilia della Guerra Civile spagnola. Una documentazione minuziosa e quotidiana della vita dei ricchi e di quella dei poveri che esce dagli archivi e diviene trama per una ricerca d’artista oltre i confini del documentario. Dall’intuizione di uno dei maggiori video-artisti dei nostri tempi.

4. Romania, The great communist bank robbery di Alexandru Solomon 75’

Alla vigilia degli anni ’60 un vero hold-up viene compiuto nella Romania della Securitate e dei dittatori comunisti. Dinamica, confessioni e processo di questa incredibile rapina a mano armata vengono ricostruiti non solo con le testimonianze di chi visse quella storia ma anche con le immagini di un film-documento da anni perduto tra le memorie rimosse del regime. Verità o falso d’autore?

5. Germania, Massaker di Monika Borgmann, Lokman Slim, Herman Theissen 98’

A tanti anni di distanza il massacro dimenticato di Sabra e Chatila non è stato dimenticato dai carnefici di allora. Ma i cristiano-maroniti che condussero la strage per ordine delle forze occupanti non hanno rimorsi apparenti; solo desiderano non mostrarsi in faccia e la cinepresa li bracca allora nei piccoli gesti, nelle incertezze della voce, nell’agghiacciante cronaca di un genocidio che non possiamo ignorare. Film-scandalo all’ultimo festival di Berlino.

6. Stati Uniti, The Long Haul of A.I. Bezzerides di Fay Efrosini Lellios 61’

E’ stato lo sceneggiatore di Dassin e Nick Ray, l’autore del copione di Kiss Me Deadly, ha collaborato con Hitchcock e scritto Bonanza, inventato La grande vallata e firmato una indimenticabile stagione del cinema americano tra grande e piccolo schermo. La sua memoria centenaria (è nato nel 1908), il suo talento inclassificabile vengono ritratti da un documento d’autore cui concorrono testimoni eccellenti come Barry Gifford e George Pelecanos.

OMAGGIO A DUE MAESTRI


ED MCBAIN

Stati Uniti, Blackboard Jungle (Il seme della violenza) di Richard Brooks 101’

EDWARD BUNKER

Italia, Edward Bunker, educazione di una canaglia di David Grieco 27’

TV NOIR

Stati Uniti, Night Stalker di Dan Sackheim 40’ con Stuart Towsend, Gabrielle Yungmann

Stati Uniti, Commander in chief di Rod Lurie 40’ con Geena Davis, Donald Sutherland

Stati Uniti, Criminal Minds di Jeff Davis 40′ con Thomas Gibson, Shemar Moore

Stati Uniti, Medium di Glenn Gordon Caron 40’con Patricia Arquette, Jake Weber

CORTI DI PAURA

1. Australia, Adieu di Miguel Wilfredo Herrera Novoa 7’

2. Francia, A l’arrière di John McIlduff 14’

3. Francia, La dernière sonate au claire de lune di Morgan Rauscent 14’

4. Irlanda, Recoil di Billy McCannon 12’

5. Italia, “Che notte” di Giulia Ghigini, Dario Lavizzari, Filippo Letizi 3′

6. Regno Unito, Maxzilla di Lawrence Mallinson 3’

7. Romania, Opposite the Hotel de Romana di Nigel Abbott 6′

8. Stati Uniti, Interstate di Brad Osborne 18’

9. Svezia, Between curl & snout di Johan Jonason 13’