“Urge” di Alessandro Bergonzoni

Sala gremita per la prima serata di Alessandro Bergonzoni al Teatro delle Celebrazioni.

Alessandro Bergonzoni è in scena al Teatro delle Celebrazioni di Bologna dal 22 al 27 novembre con il nuovo spettacolo “Urge”

Nonostante fosse un freddo martedì invernale, in moltissimi hanno lasciato le proprie case per assistere, lo scorso 22 novembre, al nuovo spettacolo teatrale del comico bolognese: “Urge”.

Scritto e interpretato da Bergonzoni, con la co-regia di Riccardo Rodolfi, “Urge” sarà in scena al Teatro delle Celebrazioni fino a domenica 27 novembre e ci si aspetta già il pienone.

D’altra parte, Alessandro Bergonzoni a Bologna gioca in casa e la città lo ama incondizionatamente. Lui ripaga mettendo tutto se stesso sul palco, scapicollandosi dietro a giochi di parole, buffe espressioni e intonazioni di ogni genere.
In pochi minuti Bergonzoni si trasforma da narratore a saltimbanco, poi è un animale (anzi, molti animali: un cormorano, un passerotto, un picchio) e subito dopo un film, un regista e un personaggio storico di fronte alla ghigliottina.

L’effetto è una risata continua che si alza a intermittenza dalla platea. Non si smette di ridere praticamente mai per tutta la durata dello spettacolo.
Con leggerezza e humor Bergonzoni tocca mille temi: il sogno e la morte, la conoscenza – “L’ignoranza è bioadesiva: attacca da tutte le parti!” –, la guerra – “I soldati sono come i cioccolatini: uno tira l’altro!” – e l’immaginazione.

Ma di fondo “Urge” è uno spettacolo sulla vastità: “Dietro ogni sogno c’è la vastità, che è leggenda, fisica e metafisica. La vastità è unità di misura della vita, aritmetica anarchica e anche unità di misura del sentire”.

“Se dovessi descrivere i punti dai quali siamo partiti per la genesi di questo spettacolo non avrei dubbi: l’urgenza, l’allerta, la necessità di non astenersi dal dire, la traiettoria che permette lo sconfinamento veloce da un territorio artistico conosciuto e praticato in direzione dei “vasti” spazi confinanti – spiega il regista Rodolfi – Ma cosa, in definitiva, “Urge” a Bergonzoni? Soprattutto mettere sotto gli occhi degli spettatori il suo “voto di vastità”: un vero e proprio canone artistico che lo obbliga, sia come uomo ma soprattutto come artista, a non distogliere mai gli occhi dal tutto. Un tutto composto dall’enormità, dall’invisibile, dall’onirico, dallo sciamanico, dal trascendentale”.

Semplice e simbolica la scenografia che accompagna Alessandro Bergonzoni in questo viaggio nella vastità: un tavolo (su cui, va detto, finirà per arrampicarsi in tutte le maniere), una struttura in ferro e tante piccole luci. Uno sfondo che lui stesso ha scelto e poi allestito, autore unico delle scene.

Dopo Bergonzoni, il Teatro delle Celebrazioni di Bologna vedrà in scena l’1 dicembre il Teatro Stabile della Sardegna con “Nozze di sangue”, mentre il 2 e 3 dicembre spazio alla danza con la Rbr Dance Company in “Varietas Delectat”. Da segnalare anche la serata del 20 dicembre, quando saranno ospiti niente meno che Dario Fo e Franca Rame, interpreti di “Mistero buffo”.

www.teatrodellecelebrazioni.it