“LASCIAMI ANDARE MADRE” DI LINA WERTMULLER E HELGA SCHNEIDER

Un musikdrama per non dimenticare i crimini nazisti

Venezia, 21 aprile 2006. In “Lasciami andare madre”, diretto dalla nota regista Lina Werthmüller, Roberto Herlitzka e Milena Vukotic animano il testo difficile ma intenso, tratto dal romanzo autobiografico di Helga Scneider sulla perdita di senso dei rapporti tra genitori e figli nella Germania nazista.

Un grande orologio senza lancette domina la scena del Teatro Goldoni, ed Helga, una donna in età matura, grida, avvolta in un sonno tormentato da incubi.
Helga (Milena Vukotic) è una signora che ancora non è riuscita a superare la perdita della madre. All’età di circa sessant’anni, sogni inquietanti non la lasciano riposare: lo shock è ancora vivissimo. Ma la madre di Helga non é morta: l’ha abbandonata all’età di quattro anni per seguire la causa nazista e lavorare assieme alle SS “per il bene della patria” nei campi di concentramento.

Quando Helga riesce a trovare la madre dopo anni di ricerche, lo shock infantile riaffiora in modo ancora più vivo. Con sua enorme sorpresa infatti, Helga ritrova una madre (Roberto Herlitzka), seppure molto anziana e ricoverata in una casa di riposo, ancora lucida e perfettamente convinta della scelta fatta, fedele alla visione hitleriana della Grande Germania. La madre è un personaggio poliedrico, con tutti i difetti dell’umana condizione, e non riesce a suscitare disgusto, né nel pubblico né nella sua stessa figlia: pur essendosi comportata come un mostro, lo ha fatto “in buona fede” ed è ora così vecchia e fragile che potrebbe morire da un momento all’altro e suscita “quasi tenerezza” .

Il ritratto che Helga Scneider dà della Germania Nazista è quello di una società allo sbando, “stitica” e inaridita, che ha perso il senno e oltre ad essersi macchiata di orrendi crimini nei confronti degli ebrei, non è nemmeno stata in grado di amare i propri figli.

“Lasciami andare madre” è un testo molto bello ma anche molto difficile, che non sempre riesce a trovare una coerente interpretazione drammaturgica. La messa in scena pensata dalla Werthmüller, è troppo ibrida tra comicità e serietà da scadere spesso in un gratuito grottesco, in particolare nelle parti cantate che, anziché alleggerire il testo, lo appesantiscono. Eccellente è comunque l’interpretazione di Roberto Herlitzka, che è riuscito a rendere con agilità e ironia la complessa personalità dell’anziana madre in tutte le sue sfacettature.

La forza dello spettacolo, pensato dalla Werthmüller e dalla Schneider, rimane comunque nel messaggio e nell’invito alla riflessione che lascia nello spettatore.

LASCIAMI ANDARE MADRE
Musikdrama di Lina Wertmüller e Helga Schneider
dal libro “Lasciami andare, madre” di Helga Schneider
con Roberto Herlitzka, Milena Vukotic
impianto scenico e costumi Enrico Job
musiche Italo Greco, Lucio Gregoretti
luci Jurai Saleri
regia Lina Wertmüller