NAPOLETANGO. Musical latinamericano

Il 14 ottobre, alle ore 20.45, si apre la nuova stagione del teatro Eliseo con l’attesissimo spettacolo Napoletango. Musical latinonapoletano, ideato e diretto dal regista Giancarlo Sepe, con un tema originale del Premio Oscar Luis Bacalov.

Dal 14 ottobre al 14 novembre 2010 – TEATRO ELISEO

NAPOLETANGO. Musical latinonapoletano

ideato e diretto da GIANCARLO SEPE – con un tema originale di Luis Bacalov –
scene e costumi Carlo De Marino – luci Umile Vainieri – colonna sonora a cura di Harmonia Team – con musiche originali di Davide Mastrogiovanni – aiuto regista Domenico De Santi – assistente ai costumi Vita Barbato – arrangiamenti del tema originale Giovanni Bacalov – direzione d’orchestra Angelo Giovagnoli – ingegnere del suono Goffredo Gibellini – musiche registrate presso Digital records in Roma

con (in o.a.): Stefano Capitani, Susy Del Giudice, Sergio Di Paola, Cristina Donadio, Barbara Folchitto, Antonio Gargiulo, Elena Gigliotti, Cristina Messere, Francesco Moraca, Pablo Moyano, Raffaele Musella, Matteo Nicoletta, David Paryla, Giorgio Pinto, Caterina Pontrandolfo, Dora Romano, Marcela Szurkalo, Nella Tirante, Luca Trezza

TEATRO ELISEO / NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA

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Napoletango prosegue quel percorso teatrale intrapreso dal regista Giancarlo Sepe ormai da molti anni: fondere insieme l’immagine e la musica, trasportandole in quel grande contenitore che è il teatro. Napoletango è la storia di una famiglia: la chiassosa, circense e molto numerosa famiglia Incoronato, conosciuta a Napoli per la sua speciale arte e passione per il tango.

Napoletango è anche il primo spettacolo interamente trasmesso sul Web grazie all’iniziativa Napoletango Lab, che inaugura il progetto Eliseo 2.0: la nuova Web Tv del Teatro Eliseo. Sul sito www.napoletango.com è possibile vedere in streaming il casting, il laboratorio, gli eventi speciali legati allo spettacolo.

Note di regia
La famiglia Incoronato è famosa a Napoli e sul territorio della regione. Essa si sposta come un chiassoso circo familiare, viene chiamata per cerimonie religiose e feste di paese. Essa è la prova vivente della specializzazione dell’ artista, e la specializzazione è il tango. Non il walzer, non la samba, non il fox-trot o il liscio, ma il divino, tragico e sensuale tango argentino. Come lo abbia imparato e da chi è un vero mistero. Sta di fatto che ormai da quattro generazioni la famiglia Incoronato detta legge in materia, le sue invenzioni, il suo ritmo, l’originalità delle figure e la fastosa ridondanza dei corpi che si muovono hanno colpito il mondo intero e hanno creato proseliti un po’ ovunque. Nella compagnia serpeggiano capigliature nere come la pece e vestiti aderenti che fasciano corpi e menti, la loro ispirazione, come appare, è costante e tale da motivare ogni singolo gesto, anche il più elementare, il più quodidiano come il mangiare, il bere, il dormire e finanche il camminare. Sono dei veri fenomeni: Concetta, la matriarca, il figlio con la sua sposa, i figli, i fratelli e le sorelle, i cugini, persone appartenenti a posti e a razze diverse, passano tutti come lontani parenti della famiglia Incoronato, una famiglia allargata da sempre nuovi elementi, anche biondi e anche stranieri, gente che non conosce la lingua napoletana, ma neanche quella italiana, gente di colore, persone non vedenti, cantanti e ballerini. Tutti ballano il tango a Napoli ed è subito Napoletango.
È il trionfo della vita sull’accademismo, della bruttezza sulla bellezza, del sangue versato per amore, contro i sentimenti prudenti e intimisti. La famiglia si esibisce in balere, in caffè, in stazioni ferroviarie, circhi, palestre, attraverso filastrocche, canti della terra, canzoni patriottiche, danze ritmate dai propri sentimenti urgenti, necessari. Come dire che la vita è un grande tango che si svolge dalla mattina alla sera. C’è il tango della sveglia, quello della colazione, del lavoro, del rientro a casa, quello dell’amore, della lite, della guerra, del mangiare (in scena si preparerà una vera cena a base di pesce) e poi ancora tango per le feste comandate, processioni religiose, natali e capodanni. Lo spettacolo è un inno alla vita senza i freni della cultura borghese e senza la ricerca affannosa della bellezza, oggi la vera discriminante tra ciò che conta e ciò che va buttato via. Diciannove attori che cantano e ballano e suonano – musica dal vivo – musica registrata – canti, gastronomia, suoni e fuochi artificiali.
Giancarlo Sepe
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Giancarlo Sepe
inizia giovanissimo la sua attività teatrale formando una sua compagnia e allestendo testi comici del teatro russo e di narrativa contemporanea italiana e straniera. Sono moltissimi gli allestimenti di autori italiani e stranieri che ha curato nel corso della sua carriera registica, tra i più importanti: Williams, Brecht, Sartre, Vitrac, Gogol, Fonvizin, Jarry, Weiss, Pirandello, Fabbri, Cechov, Ibsen, Arrabal, E. De Filippo, Lorca, Strindberg, Rosso di San Secondo, Euripide. Fonda il Teatro La Comunità nel 1972 e dopo 10 anni di lavoro di ricerca e di laboratori teatrali raggiunge il successo con la Triade: “In Albis”, “Zio Vania”, “Accademia Ackermann”.
Determinanti sono gli incontri con Stefano Marcucci, Arturo Annecchino, Romolo Valli, Lilla Brignone, Uberto Bertacca, alla fine degli anni ’70. Nelle stagioni teatrali successive amplia i suoi progetti, confrontandosi con altri artisti della scena “ufficiale” quali Mariangela Melato da cui scaturiscono: “Vestire gli Ignudi”, “Medea”, “Anna dei miracoli”, e con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice con i quali allestisce”Marionette che passione”, “Le bugie con le gambe lunghe” e “Care conoscenze e cattive memorie”.
Dal 1985 e per tre stagioni consecutive progetta e realizza tre spettacoli in cui definisce il suo linguaggio teatrale e il rapporto fra testo non drammaturgico e narrazione scenica.

Si avvale a tale scopo di S. Fitzgerald, D’Annunzio, e l’opera omnia di Beckett. Nel 1992 realizza “Pazza”, con Ottavia Piccolo e “Edipo Re” al teatro greco di Siracusa, con Giancarlo Sbragia; nel 1993 “La storia di Zazà”, con Milva; nel 1994 “Macbeth”, con Franco Branciaroli; nel 1996 “Il re muore”, con Paolo Ferrari. Nel 1997 debutta al Festival “La Versiliana” con “E ballando… ballando” che girerà per più di quattro anni. Nel 1998 Sepe realizza “Puccini”, lavoro dedicato alle opere e ai personaggi del grande musicista e “Lezioni di canto”, con Paolo Ferrari; nel 1999 con Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice “L’amante inglese” di Marguerite Duras. Sempre nel 1999 mette in scena “Madame Bovary” con Monica Guerritore, spettacolo di grande successo, e allestisce “Marathon – la città della musica”, in prima al Festival “La Versiliana” e poi in tournée a Roma, Firenze e Napoli. Nel 2001 allestisce nel suo spazio del Teatro La Comunità, lo spettacolo “Cine H” approfondendo ancor di più la sua ricerca di un linguaggio teatrale che preveda una forte interazione tra parola e gesto. Questo percorso è alla base anche del nuovo spettacolo con Monica Guerritore, che debutta sempre nel 2001, “Carmen”, secondo capitolo di una ideale trilogia al femminile che si concluderà nel 2003 con “La signora dalle camelie”.
Nel frattempo la sperimentazione dà vita, sempre nel 2001, a un nuovo spettacolo al Teatro la Comunità: “Favole di Oscar Wilde”, lavoro di grande successo che proroga per tre stagioni consecutive arrivando a toccare le 350 repliche. Tra gli spettacoli che Sepe ama ricordare: “Vienna”, “Atto senza parole”, “Iliade”, “Casa di bambola”, tutti presenti in festival di importanza internazionale quali il Festival di Nancy, il Festival di New York, La Versiliana Festival e il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nella stagione 2007-2008 dirige Andrea Giordana in Otello di William Shakespeare.

Luis Bacalov
Pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore, Luis Enríquez Bacalov nasce a Buenos Aires nel 1933. Dopo gli studi di pianoforte in Argentina, si trasferisce in Europa e compie degli studi di perfezionamento a Parigi. In Italia, si afferma come brillante arrangiatore per la Fonit Cetra, dove collabora con Claudio Villa e Milva, e per la RCA, dove lavora con Nico Fidenco, Sergio Endrigo, Rita Pavone, Umberto Bindi, Neil Sedaka. Con Sergio Endrigo Bacalov forma un sodalizio quasi ventennale (“Io che amo solo te”, “Lontano dagli occhi”, “L’arca di Noè”). Negli anni settanta Bacalov cura anche gli arrangiamenti per gli album dei New Trolls, Claudio Baglioni, Mia Martini, Ricchi e Poveri.
Nel 1960 comincia anche a sua attività di compositore per il cinema, sotto lo pseudonimo di Luis Enríquez, e collabora con numerosi registi, tra i quali Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Damiano Damiani, Ettore Scola, Fernando Di Leo, Franco Giraldi. Parte del tema della colonna sonora scritta da Bacalov per lo spaghetti-western “Il grande duello” è stato utilizzato da Quentin Tarantino in “Kill Bill”.
Nel 1995 si aggiudica il Premio Oscar per le musiche del film “Il postino”.
È direttore principale dell’orchestra della Magna Grecia di Taranto, insegna Composizione di musica per film a Siena e a Roma e prosegue la sua intensa attività concertistica e di spettacolo.

Napoletango Lab
Eliseo 2.0 è un’idea innovativa che apre le porte del teatro al pubblico della rete: provini, prove, attività collaterali potranno essere seguite sulla Web Tv del Teatro Eliseo.
Il primo progetto sperimentale live sul web di Eliseo2.0 è Napoletango Lab. Grazie a una partnership con Rai Net è stato predisposto un canale ad hoc all’interno del portale Rai.tv e il sito www.napoletango.com dove vedere in streaming il casting, il laboratorio, gli eventi speciali, legati allo spettacolo Napoletango.
Napoletango Lab è dunque il primo esperimento di spettacolo totalmente aperto al pubblico. Si tratta di una sezione di ricerca e sviluppo per la quale il Teatro Eliseo ha deciso di investire forze e creatività. Trovare nuovi canali di comunicazione, nuove direzioni di sviluppo del linguaggio teatrale e del pubblico di riferimento preservando, però, le caratteristiche peculiari dello spettacolo dal vivo: la fisicità, l’unicità nel tempo e nello spazio.
È stato così possibile in questi mesi seguire live in streaming tutta la costruzione dello spettacolo sino al suo debutto di metà giugno, scoprendo per la prima volta alcuni dei “segreti” del rapporto tra regista e attori, tra collaboratori artistici e tecnici, tra musica e parola.

ORARIO SPETTACOLI: Martedì, giovedì, venerdì – ore 20,45 – Sabato – ore 16,30 e 20,45 – Mercoledì e domenica – ore 17,00 – Lunedì riposo
COSTO DEI BIGLIETTI: platea I 32 € − platea II 30 − balconata 28 € I galleria 17 € − II galleria 11 €
www.teatroeliseo.it