Per i cento anni dalla nascita di Gianfranco de Bosio (Verona, 1924 – Milano, 2022) il suo archivio personale arriva alla Fondazione Giorgio Cini, entrando a far parte del patrimonio documentale dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma. Con le carte e i materiali di de Bosio, «l’Istituto per il Teatro e il Melodramma può vantare un corpus di documenti unico nel suo genere – spiega la direttrice Maria Ida Biggi – Qui sono conservati la memoria e il lavoro di un’intera generazione di artisti: gli studiosi e gli appassionati hanno a disposizione la più completa documentazione per poter ricostruire e raccontare un pezzo fondamentale del teatro e del cinema del secondo Novecento italiano». La direttrice dell’Istituto che presiede anche il Comitato nazionale del centenario, ricorda il fitto programma di iniziative che nel giro di tre anni celebrerà il maestro: «i convegni a Torino, Padova e Verona, le borse di studio, gli spettacoli, oltrea a pubblicazioni e audivisivi». De Bosio è stato all’avanguardia nella creazione del Teatro universitario di Padova, parallelo a quello di Giovanni Poli all’università di Venezia nell’immediato secondo dopoguerra e, più tardi, nella straordinaria gestione del Teatro Stabile di Torino di cui ha plasmato davvero l’identità negli anni ’50 e ’60.Particolarmente interessante e originale anche il lavoro di de Bosio per il grande e piccolo schermo: lo testimoniano il film Il terrorista scritto con Luigi Squarzina (recentemente restaurato e presentato a febbraio al Cinema Rossini di Venezia, per iniziativa de la Biennale) e per la televisione il Mosè interpretato da Burt Lancaster e prodotto dalla RAI nel 1974. Sull’archivio si è soffermata la studiosa Maria Rita Simone che al riordino dell’archivio aveva cominciato a lavorare quando il Maestro era ancora in vita. I documenti riguardano principalmente la messinscena di opere di autori teatrali per la prosa e di compositori per il melodramma. Completano l’archivio, i copioni e alcune sceneggiature cinematografiche, tra cui i lavori de Il Terrorista e Mosè. A donare l’archivio è stato il figlio del regista Stefano de Bosio. L’atmosfera è stata particolarmente frizzante, grazie alle testimonianze di illustri artisti dal grande passato come il Maestro Pierluigi Pizzi, 93enne, la coreografa 98enne Susanna Egri. Accanto a loro il docente universitario di discipline dello spettacolo Carmelo Alberti e la costumista Nanà Cecchi.