Venezia: “Tom à la ferme” di Xavier Dolan

Il fascino del male

Venezia 70. Concorso
Tom, un giovane pubblicitario, si reca in campagna per il funerale del suo amante. Una volta arrivato, si rende conto che nessuno sa chi sia, e che la madre ignora totalmente l’omosessualità del figlio, che le è stata celata da Francis, il primogenito. Quest’ultimo impone a Tom di non rivelare nulla, e lo sottopone a un crescendo di violenza e umiliazioni. Inizialmente terrorizzato, Tom si ritrova sempre più a subrire il fascino malato di Francis e della fattoria, finendo invischiato in un gioco al massacro cui sembra non esserci fine.

Seguendo quello che sembra uno dei temi conduttori di questa Mostra del Cinema, Tom à la ferme racconta la storia di una famiglia disfunzionale, la cui anormale tranquillità rischia di essere turbata dall’arrivo del fidanzato di Guillaume, morto da poco senza che la madre sapesse della sua omosessualità. A sventare il pericolo ci pensa Francis, il figlio superstite, la cui missione sembra essere quella di rendere felice la madre, impedendo con qualunque mezzo che qualcosa turbi la sua tranquillità. Il rapporto tra Francis e la madre è perverso: ciascuno dei due è indispensabile all’altro per tirare avanti e, allo stesso tempo, ognuno odia l’altro con tutte le sue forze.

In questa relazione dal sapore hitchcockiano (impossibile non pensare a Psycho) si inserisce Tom, il nuovo arrivato, che a poco a poco subisce il fascino della violenza fisica e psicologica cui lo sottopongono madre e figlio. Per quanto raccontato in modo un po’ affrettato, il cambiamento del ragazzo è l’elemento centrale del film: l’incapacità di reagire alla violenza diviene non solo accondiscendenza, ma addirittura attiva e cieca partecipazione al quotidiano gioco al massacro tra madre e figlio. I mostri generano altri mostri, l’anormalità diviene normalità, e le violenze da aberrante eccezione diventano un rituale, un segno di appartenenza, un’esperienza condivisa.

Come detto, il film di Xavier Dolan si inserisce nel filone già aperto da Die Frau des Polizisten e Miss Violence, raccontando una storia di quotidiana violenza. A differenza dei precedenti, tuttavia, Dolan porta l’esplorazione della profondità del male ai suoi estremi, studiando come la vittima possa non solo accettare gli abusi con muta rassegnazione, ma anche divenirne segretamente attratto, al punto di richiederli in prima persona.

Il ritmo non è elevato, e questo fa sì che, a tratti, il film perda di intensità. Resta comunque un’opera che farà discutere, cupa ed angosciante, capace di inquietare lo spettatore e di stimolare un’intensa riflessione sulla quotidianità del male.

Titolo originale: Tom à la ferme
Nazione: Canada
Anno: 2013
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 105’
Regia: Xavier Dolan
Cast: Xavier Dolan, Pierre-Yves Cardinal, Lise Roy, Caleb Landry Jones, Mélodie Simard.
Data di uscita: Venezia 2013