“DONKEY XOTE” di JOSÈ POZO

Don Chisciotte in salsa cartoon

Le avventure di “El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha” viste dall’occhio scaltro e pratico di Rucio, l’asino di Sancho Panza, nella commedia di animazione coprodotta da Italia e Spagna, dal 31 ottobre 2008 sugli schermi italiani in ottanta copie.

Il ciuchino Rucio aspira ad essere il destriero di Don Chisciotte; il cavaliere errante cavalca il fido Ronzinante, il cui unico desiderio è di tornare a realizzare un musical con le galline della fattoria in cui vive. Il longilineo Don Chisciotte è l’eroe romantico e idealista, che qui non combatte contro i mulini a vento ma è alla ricerca della amata Dulcinea. Sancho Panza non è solo fisicamente cicciottello e robusto, ma è anche l’aspetto più razionale della coppia di eroi erranti.

Fin qui la trama del film di animazione, nato dalla collaborazione tra la italiana Lumiq e la spagnola Filmax, cui hanno lavorato oltre 150 tecnici e artisti italiani specializzati in animazione 3D per circa un milione di ore/uomo.

Epperò non basta il sostegno di tutte le istituzioni noiosamente elencate nei titoli di testa, né un budget da grande produzione internazionale a fare un bel cartone animato. La libera trasposizione dell’opera di Miguel de Cervantes, con sceneggiatura di Angel Pariente, non si salva grazie alla scelta di riscrivere parte dei dialoghi italiani affidandosi al talento comico di Carlo Turati e Antonio De Luca, autori di programmi televisivi di successo tra cui “Mai dire gol”, “Zelig” e “Crozza Italia”.

Il film di animazione parte dall’ambiziosa premessa di raccontare la “vera storia” di Don Chisciotte e Sancho Panza, che potrebbe essere divertente. Però i dialoghi sono lenti, gli espedienti narrativi scontati e prevedibili, i personaggi scombiccherati. A questo si aggiungono incomprensibili buchi nella sceneggiatura e un finale che sembra scaturire dalla scarsità di idee, appiccicato alla storia per creare un happy end e far contenti il pubblico di adulti e bambini. Il risultato è un pasticcio che risulta troppo colto e lungo per i più piccini e troppo infantile per gli adulti.

L’animazione è gradevole e ben fatta, ma le figure ricordano certi personaggi della Pixar degli esordi e a molti non sfuggiranno le similitudini con alcuni dei protagonisti di Shrek della Dreamworks.

Le uniche note positive riguardano le musiche del compositore Andrea Guerra (tra i suoi ultimi lavori Alla ricerca della felicità di Gabriele Muccino, Pa-ra-da di Marco Pontecorvo e Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek) e il doppiaggio a cura della Sample di Verona, con la splendida voce narrante di Vittoria Febbi, che molti ricorderanno nello stesso ruolo in Chocolat di Lasse Hallström. Sul ersante maschile il pluripremiato Patrizio Prata interpreta Don Chisciotte e Sancho Panza parla con la voce di Pasquale Anselmo, doppiatore ufficiale di Nicolas Cage.

Peccato, perché un film come Donkey Xote poteva essere l’occasione giusta per creare un’alternativa europea, per non dir mediterranea, al predominio a stelle e strisce del cinema di animazione.

Tenendo conto che nelle sale è ancora presente il delizioso Wall-E, dal confronto Donkey Xote esce, e spiace dirlo, perdente.

DONKEY XOTE
regia JOSÈ POZO
sceneggiatura ANGEL E. PARIENTE basato sul romanzo originale di Miguel De Cervantes “El Ingenioso Hidalgo Don Quijote De La Mancha”
art director ESTEBAN MARTIN
direttori animazione MAXI DIAZ, GIORGIO BELLASIO
montaggio FELIX BUENO
musiche ANDREA GUERRA
suono ALBERT VERGES
production manager CHRISTINE RIGOIS, ALBERTO NEIRA
produttore esecutivo CARLOS FERNANDEZ
co-produttori esecutivi PACO RODRIGUEZ, GIULIA MARLETTA, CARLO ALFANO
produttori SERGIO TOFFETTI, JULIO FERNANDEZ

edizione italiana SAMPLE Srl
coordinamento edizione italiana GIUSEPPE FRANCHI
sceneggiatura italiana CARLO TURATI, ANTONIO DE LUCA

direzione del doppiaggio e dialoghi italiani PATRIZIA SALMOIRAGHI
assistente al doppiaggio GIANMARCO CECONI

http://www.donkeyxote.it