Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart | Libretto di Lorenzo Da Ponte
Gran Teatro La Fenice, Venezia | 4-28/05/2013
Il maggio della Fenice è stato dedicato alla ripresa completa della celebre trilogia Mozart-Da Ponte vista attraverso la lente di Damiano Michieletto, giovane regista veneziano che sta ormai spopolando nei maggiori teatri europei. Don Giovanni, secondo capitolo della collaborazione fra il grande compositore salisburghese e il librettista veneto, andò in scena a Praga il 29 ottobre 1787, anziché al Burgtheater di Vienna come era avvenuto per Le Nozze di Figaro commissionate sempre dall’Imperatore Giuseppe II. Il soggetto dell’opera, infatti, era ritenuto troppo licenzioso e si preferì testarne l’effetto sul pubblico della città boema. Il banco di prova si rivelò un successo strepitoso, tanto che l’impresario Guardasoni inneggiò al duo Mozart-Da Ponte definendolo la benedizione del mondo teatrale. Capolavoro assoluto della lirica, il Don Giovanni si pone all’apice della tradizione settecentesca, lasciando tuttavia intravedere i futuri sviluppi del romanticismo nelle atmosfere cupe e intrise di drammaticità.
La vicenda narrata dal libretto trae a piene mani dal dramma originale Il seduttore di Siviglia di Tirso de Molina, risalente al 1630, ma il personaggio di Don Giovanni rispecchia più la figura del libertino irriverente e illuminista della rilettura che ne fece Molière un secolo dopo. Macchiatosi del delitto del Commendatore, in seguito alla tentata violenza alla di lui figlia Donna Anna, l’opera narra delle (dis)avventure del protagonista accompagnato dal fido servitore Leporello. Per una sera e una notte intera i due si destreggiano tra candide fanciulle e nobildonne attempate nel duplice tentativo di nuove conquiste e fuga dalle proprie colpe. Braccati da amanti traditi e mariti gelosi, i due rischiano più volte il linciaggio, riuscendo sempre a cavarsela fino alla sfida lanciata al fantasma del Commendatore che costerà a Don Giovanni la dannazione eterna. Michieletto interviene proprio su quest’ultimo punto, forse per il dilagare indisturbato dei prepotenti nella società contemporanea, distante ormai lo spettro di qualsivoglia punizione divina. Se nel testo originale passavano “solo” le offese alle donne e le licenze alla morale, ma non l’estremo rifiuto di pentimento del libertino, alla Fenice Don Giovanni trionfa pure alla fine soggiogando e schiaffeggiando i giusti. Sottolineata dal vorticoso girare del palcoscenico, la spirale di violenza e sopraffazione che si dipana fra baccanali e orge, agguati e pestaggi culmina quindi nella vittoria dello spietato aguzzino. Del sagace “amante di tutte le donne” ritratto da Lorenzo Da Ponte per Michieletto resta soltanto un efferato narciso.
Cast altalenante e orchestra in difficoltà per la rappresentazione veneziana, nonostante una formidabile interpretazione di Markus Werba nel ruolo da protagonista. Il baritono austriaco si dimostra all’altezza della sua fama, energico nella recitazione e molto calibrato nei suoni. Tiene il passo il fido Leporello interpretato da Nicola Ulivieri: voce ferma ed espressiva, nonché preciso nell’esecuzione. Bene maria Bengtsson nei panni di Donna Anna, dotata di una buona voce drammatica. Marlin Miller non pare invece tagliato per il ruolo di Don Ottavio: l’atteggiamento eroico al limite delle urla non consente la dolcezza e morbidezza necessarie in “Dalla sua pace”. Caterina di Tonno come Zerlina esibisce una voce troppo stridula, mentre Maria Pia Piscitelli è poco profonda. In difficoltà anche l’orchestra a causa di una direzione poco sicura e a tratti eccessivamente veloce del giovane Antonello Manacorda. Timidi applausi del pubblico veneziano per il Don Giovanni, boati invece per Markus Werba.
Cast & Credits
maestro concertatore e direttore: Antonello Manacorda
regia: Damiano Michieletto
scene: Paolo Fantin
costumi: Carla Teti
light designer: Fabio BarettinDon Giovanni: Markus Werba (10, 14, 17, 21, 24/5), Simone Alberghini (30/4 – 28/5), Alessio Arduini (04/5)
Donna Anna: Carmela Remigio (30/4 – 4, 10, 14, 17/5), Maria Bengtsson (21, 24, 28/5)
Don Ottavio: Marlin Miller
Il commendatore: Abramo Rosalen
Donna Elvira: Maria Pia Piscitelli
Leporello: Nicola Ulivieri
Masetto: William Corrò
Zerlina: Caterina di TonnoOrchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro Claudio Marino Moretti