“VIOLETTA” con Vittoria Puccini su Raiuno

Domenica 16 e lunedì 17 in prima serata la fiction ispirata a "La Signora delle Camelie" di Alexandre Dumas

Una storia d’amore struggente e passionale, sullo sfondo di un’avvincente spy-story ambientata a Milano durante il Risorgimento. Vittoria Puccini è Violetta, nella fiction liberamente ispirata al celebre romanzo “La Signora delle Camelie” di Alexandre Dumas figlio. Una grande produzione diretta da Antonio Frazzi, con Rodrigo Guirao Diaz, Andrea Giordana e Tobias Moretti. In onda su Rai1, in prima serata, domenica 16 e lunedì 17 ottobre.

Guarda le più belle foto di Vittoria Puccini Madrina alla Mostra del Cinema di Venezia 2011:

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LA STORIA di VIOLETTA

PARTE PRIMA

È il 1849 e la Lombardia è sotto il dominio Austriaco. Un messo imperiale sotto mentite spoglie, Andrea Caleffi, indaga sul passato di una donna legata ai dissidenti: Violetta Valery. L’uomo, fingendosi l’avvocato della sorella di Violetta, interroga le persone che hanno frequentato la donna negli ultimi anni della sua vita. La prima a essere interpellata è Prudenzia, amica e proprietaria del negozio di abiti dove Violetta conobbe Alfredo, l’uomo la cui vita sembra legata a doppio filo a quella della donna.

Dai racconti di chi li ha conosciuti, la storia d’amore fra Violetta e Alfredo viene a galla, torbida e appassionata. Impegnato a fuggire dalla polizia, anni prima Alfredo si rifugia nel negozio di Prudenzia, rimanendo per la prima volta abbagliato dalla bellezza di Violetta. Studente pieno di ideali, durante un’assemblea segreta dei patrioti, Alfredo è costretto nuovamente a fuggire per l’arrivo della polizia, ricevendo l’invito di Violetta a unirsi a lei in serata per una festa. Arrivato alla villa, Alfredo ha un primo momento di intimità con Violetta, provata da un forte attacco di tosse, ma un amico lo mette in guardia su di lei: Violetta Valery è una prostituta, e un semplice studente come lui non potrà mai averla solo per sé.

A casa di Violetta, Caleffi sfoglia un libro appartenuto alla donna: “La Certosa di Parma”. Le pagine del romanzo sono piene di brevi messaggi che Alfredo le ha scritto durante una breve prigionia. Recatosi in carcere, dove l’uomo è ormai rinchiuso da tempo, Caleffi chiede ad Alfredo di raccontare la sua storia a partire da dove Prudenzia l’ha interrotta…

Dopo quel primo incontro, è Violetta a cercare la compagnia di Alfredo. Dopo un primo momento di rabbia, Violetta arriva tardi all’appuntamento e ammette di essersi dimenticata di lui, Alfredo la perdona, si lascia sedurre e poi fa l’amore con lei.

Decisa a non voler rivelare parte del suo privato, Violetta confida però ad Alfredo di non essersi mai voluta innamorare: da tempo è molto malata e l’aspetta una morte precoce. A seguito di questa intensa notte d’amore, Alfredo viene arrestato e incarcerato a causa della sua attività sovversiva. Ma Violetta, grazie alle sue conoscenze, riesce a ottenere il permesso di vederlo e di scambiare con lui quei messaggi che sono contenuti nel libro che ora Caleffi stringe fra le mani. I racconti di Alfredo aiutano Caleffi a far luce sulla gelosia del ragazzo e sui rapporti personali che Violetta coltivava nel suo privato. Caleffi interroga Lucchi, sarto di Violetta nonché suo confidente e compagno nelle serate mondane. In prigione in attesa di essere giustiziato, Lucchi rivela a Caleffi che la scarcerazione di Alfredo e degli altri rivoltosi, era avvenuta grazie ad un giudice “intimo” di Violetta. Il racconto del sarto aiuta il messo imperiale a chiarire anche il ruolo dell’uomo che ritiene chiave nella rete dei dissidenti dell’impero: il Duca di Sagrado, colui che si è sempre occupato di Violetta come un padre.Uscito di prigione, Alfredo si ricongiunge a Violetta. Fra i due la passione non è svanita, ma le paure dell’uomo non si sono ancora estinte: un anello con incisa la lettera “P”, oggetto che Violetta conserva gelosamente, è motivo di un violento litigio. Dopo le molte domande, Alfredo apprende che l’iniziale è quella dell’uomo che Violetta sposò molti anni addietro. Riappacificati, Alfredo e Violetta fantasticano sulla possibilità di una vita al mare, lontani da Milano.La mattina seguente, Alfredo si sveglia e realizza che Violetta si è allontanata per recarsi dal Duca di Sagrado. In sella al suo cavallo, Alfredo arriva alla villa e si scontra con l’amara verità: la donna che ama si prostituisce ancora in cambio di denaro. Disperato, torna a Milano e le lascia una lettera. Ma proprio mentre è occupato a preparare i bagagli, Violetta corre da lui pronta a fermarlo.

PARTE SECONDA

Dopo aver letto la sua lettera, Violetta è corsa da Alfredo per fermarlo e convincerlo delle sue buone intenzioni: da quando c’è lui la sua vita da donna “traviata” è radicalmente cambiata, e i soldi che ha chiesto al Duca servono solo per permettere a entrambi di trasferirsi al mare. Così, Alfredo segue Violetta in Liguria. Qui, forti dell’amore reciproco, i due amanti cominciano una vita assieme. Mentre Alfredo si trova costretto a far fruttare il suo patrimonio al gioco, per mantenere il loro tenore di vita, il Duca di Sagrado si reca da Violetta provando a convincerla che tornare a Milano è per lei la cosa più saggia.

Non riuscendo a persuaderla, il Duca incontra il padre di Alfredo. Preoccupato per le sorti economiche del figlio, che sembra inoltre aver abbandonato il sogno di liberare l’Italia dal dominio austriaco, l’uomo convince Violetta ad abbandonare segretamente Alfredo.

Violetta lascia una lettera dove rinnega il suo amore, poi lascia la Liguria.

Alfredo, letto il messaggio, parte immediatamente alla volta di Milano e raggiunge Violetta a una festa, trovandola in compagnia del barone. Alfredo sfida a carte il suo rivale e poi getta i soldi vinti contro Violetta in segno di disprezzo, urlandole di aver finalmente pareggiato la partita. Mosso dalla rabbia fugge poi dalla città per unirsi ai patrioti accampati nella boscaglia.

Durante un’offensiva che si risolve a favore delle truppe piemontesi, Alfredo rimane ferito e viene ricoverato in una cappella adibita ad ospedale. Riprese le forze, l’uomo cerca rifugio dal padre, dove scopre la verità: Violetta è stata convinta a lasciarlo. Alfredo riparte per Milano, nonostante il pericolo di essere arrestato, e si ricongiunge finalmente alla donna che ama. Ma Violetta è ormai gravemente malata e muore fra le sue braccia.

Dopo esserle stato accanto un giorno intero, Alfredo si reca da Lucchi, il sarto vecchio amico della donna, per cercare conforto, ma viene scoperto e arrestato come dissidente.

Ora Caleffi ha tutte le informazioni di cui ha bisogno: Alfredo non è colpevole di nessuna cospirazione, ma Violetta sì. La donna, che per anni aveva frequentato nobili e persone di un certo rango, ha passato informazioni utili al Duca di Sagrado, vero responsabile della cospirazione contro l’impero austro-ungarico. Così, dopo aver ordinato la fucilazione del Duca, Caleffi libera Alfredo dalla prigionia e gli consegna il corpo di Violetta.

Prima di separarsi il messo imperiale chiede ad Alfredo un’ultima spiegazione sulla lettera incisa sull’anello tanto caro a Violetta. Alfredo gli spiega che la “P” sta per Pietro, un bambino che Violetta aveva “sposato” per gioco da bambina.

Alfredo lascia che il corpo della donna amata venga portato via dalla corrente del fiume vicino al quale è cresciuta, quando ancora innocente giocava in quella terra dove l’acqua dolce si mischia a quella salata.

Nella foto Vittori Puccini alla Mostra del Cinema di Venezia
Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio