Se il cosmo racchiude in sé il sapere, il desiderio, la scienza, metterlo sul comò significa evidenziare un risvolto di filosofia spiccia, dare voce alla “spiccioleria” incarnata nell’uomo, cosa di cui sono ben coscienti Aldo, Giovanni e Giacomo.
_ Il cosmo sul comò è il titolo del nuovo film del trio artistico, scelto dopo un lungo “scontro” con la produzione, ma che non soddisfa Giovanni, come lui stesso ha tenuto a precisare con la sua aria ironicamente superiore.
Le riprese sono iniziate da qualche settimana e si dovrebbero concludere, con ottimismo, la prima settimana di agosto. L’uscita del film è programmata per il 19 dicembre.
Direttamente sul set, all’interno del Teatro 7 dell’ ICET STUDIOS, il trio ha presentato questo suo ultimo lavoro insieme al regista Marcello Cesena, al produttore Paolo Guerra e al presidente di Medusa Film Carlo Rossella, con sullo sfondo una scenografia quasi disneyana che ricorda molto il paesaggio disegnato sul marciapiede in cui saltano Mary Poppins e combriccola.
Si è percepito un clima giocoso, ma professionale, dove non sono mancate la allegre frecciate, scanzonate, lanciate a raffica tra il trio e il regista.
Giacomo ha fatto da voce guida, introducendo a grandi linee la trama e motivando alcuni dettagli. Primo fra tutti il cambio di regia che, dopo quattro sceneggiature e relativi film con Massimo Venier, passa a Marcello Cesena. La collaborazione con Venier si è interrotta, come spesso avviene, in modo consensuale, hanno dichiarato. Di conseguenza hanno avuto bisogno di un regista nuovo.
La loro amicizia con Cesena inizia negli anni ’80; Aldo, Giovanni e Giacomo lo hanno sempre ammirato dai suoi esordi alla regia con Avanzi, con la fondazione del gruppo Broncoviz. Ma i tre all’unisono specificano, con compiacente simpatia, che lui non li ha mai considerati. Anzi, ha iniziato a salutarli, “costretto”, quando li ha diretti per la pubblicità, prima della Yomo, poi della Wind, dove sarebbe “sbocciato l’amore” tra loro quattro. Si è così creata, a detta di Giacomo, “una collaborazione benefica”, un proseguimento logico del sodalizio nato sul set degli spot.
Il cosmo sul comò è un film a episodi, un film di genere, con una struttura boccaccesca. Un episodio, il primo, Tsu’nam, che ricorda una stampa giapponese animata, costituisce il filo conduttore, ed è quello che vede Giovanni recitare nel ruolo di un maestro orientale, mentre Giacomo e Aldo sono i suoi discepoli. Giovanni, maestro Zen cieco, pronuncia, da perfetto ciarlatano, massime reali, con una personale metodologia; queste introducono a ruota i vari episodi.
Il secondo episodio ha il titolo di Osa (Oratorio Sant’Andrea, in cui i tre andavano a giocare da bambini e da cui temono, forse scherzosamente, qualche denuncia), è il più corposo come storia, con qualche risvolto giallo; il regista lo definisce una commistione tra comico e noir francese. Quadri è il terzo, ha uno stile gotico, più elaborato, girato con effetti speciali che verranno realizzati in post produzione. I protagonisti recitano all’interno di quadri, il set si trasforma in una pinacoteca molto particolare, dove si vedrà recitare anche Victoria Cabello, riscoperta nei panni de La dama con l’ermellino; tutti affermano che il pubblico rimarrà impressionato, per la somiglianza, da Sergio Bustric nel quadro di Napoleone. Quadri è il capitolo che più prende in giro i vari film di maghetti in circolazione, dice Cesena.
Il penultimo di intitola Fecondazione, descrive la vita paradossale del percorso di chi vuole avere un figlio fuori età.
L’ultimo, Milano Beach, verrà appunto girato in chiusura, vista la necessità di una Milano deserta per le vacanze estive. Questo episodio ha un look da Il sorpasso, ed è un omaggio alla commedia italiana degli anni ’60, ’70. Racconta di tre famiglie che partono per una vacanza voluta solo dai capofamiglia.
La struttura a episodi nasce dalla loro voglia di raccontare storie diverse. Aldo aggiunge che a loro, abituati a scrivere corti o testi teatrali, è venuto naturale confezionare un film con determinate caratteristiche, partendo, appunto, dalla loro esperienza.
_ Novità, per loro, è che in ogni film cambieranno fisicamente, saranno imparruccati, imbellettati, e via dicendo. Non c’è un rapporto di forza, nel senso che non c’è una distribuzione equilibrata di loro come protagonisti; in ogni capitolo di questo film ruotano come figure di spicco.
Giacomo, esperto in materia, è stato “estromesso” dalla scelta della colonna sonora. Marcello Cesena, ha sottolineato lo stesso Giacomo, ha idee chiare sulla musica. Il regista vuole che ogni episodio sia rinforzato da una giusta colonna sonora, vuole creare una musica di genere diversa per ciascuna fase del film. Non mancheranno canzoni alle quali il trio è affezionato, come Le stagioni dell’amore di Battiato, tema caratterizzante di Osa, che sottolinea una breve parentesi nostalgico–malinconica, che vede Aldo come protagonista nel ruolo di uno sballato di rione.
_ I tre hanno infine fatto appello a suggerimenti per cercare l’attrice che dovrà interpretare la suocera di Aldo in Milano Beach; stanno vagliando alcune attrici celebri negli anni ’60, ’70: per loro, regista in testa, sarebbe un onore avere come protagonista un’incona della commedia di quegli anni, in un corto che le si ispira.