CORTONOGARA 2012: TUTTI I VINCITORI

Cronaca della serata finale al Dario Fo di Camponogara

Che ci fa una rassegna internazionale di cortometraggi nella silenziosa nebbia autunnale di un sabato sera di piena pianura padana?

Ci fa, e ci fa un gran bene oltretutto. Cortonogara, giunto alla sua settima edizione, ha raccolto il 20 ottobre scorso al teatro di Camponogara (VE) sei registi tra italiani, spagnoli e polacchi e molto pubblico ad applaudirli e a vivacizzare le poltrone del Dario Fo: complice anche il richiamo della Doliwood Films che, attivando la sua rete di fedelissimi, ha scelto la rassegna organizzata dall’associazione culturale La stansetta per presentare la sua ultima parodia, Prometeus.

Sei i vincitori di Cortonogara 2012: il polacco Bartosz Kruhlik con Http://, Luciano Toriello con Hotel Gallimard, Francesco Picone con Io sono morta, Giovanni Macelli con El mueble de las fotos, Javier Chillon con Decapoda Shock e Astutillo Smeriglia con Training Autogeno.

Elemento comune a quattro dei sei corti la tensione, stemperata dall’ironia dell’animazione di Astutillo Smeriglia e dalla dolcezza della narrazione di Giovanni Macelli. Tensione che attanaglia fin dalla prima inquadratura di Http:// in cui, tra la neve dei boschi, un ragazzino è costretto a sparare al fratello, venendo filmato dal resto della banda; oppure tensione e ironia, con tanto di Fonzie, ispirate da Tarantino e Lynch, per raccontare un sequestro ai tempi del televoto e di Facebook contro l’industria dei blockbusters (Hotel Gallimard); oppure, ancora, tensione del tipo splatter e horror in piena regola nei minuti di Io sono morta; e infine, tensione quasi surreale nei colori morbidi di Decapoda Shock, che parte da un volo nello spazio e arriva a una mutazione genetica sottoforma di gigantesco granchione.

El Mueble de las fotos, forse il più delicato dei sei corti, racconta invece con ironia l’arte tutta italiana dell’arrangiarsi (Macelli vive in Spagna, ma è italiano): se nel mobile di famiglia non c’è posto per la foto della coppia gay… i protagonisti si ingegnano per esserci comunque. E infine, Training Autogeno: un cartoon che ricorda tanto i Griffin nel segno, nel colore e nella comicità irriverente e che regala un gran finale di risate.

A fare da fil rouge alla serata, un corto a puntate con protagonisti i ragazzi de La Stansetta, con la partecipazione di Ciano della Doliwood: un giallo tragicomico, un mistero dietro l’altro, un divertitissimo passamano tra un corto e l’altro.

Bello, Cortonogara. Perché mostra, anche in un luogo alla periferia dei grandi centri di produzione, che i pochi minuti di montato di un corto e il grande sogno di celluloide di un film, fanno davvero parte della stessa famiglia. E che il passo tra i due può anche essere breve.

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