Circuito Off – giornata conclusiva

Si è aperta con un live la serata conclusiva del Venice International Short Film Festival

Di buon gusto e ottimo livello musicale quello che ci ha proposto il cantautore Paolo Benvegù. Una contaminazione tra tradizione elettronica accostata a liriche che ricordano le metriche celtiche di Enya.
La musica accompagnava la proiezione di un video prodotto da Enrico Ghezzi e realizzato da Graziano Staino Minute Stanze. Rifrazioni, giochi in bianco e nero, aurore boreali, paesaggi submarini, ripetizioni continuate e volute di immagini erano protagoniste in questa opera, durata circa dieci minuti.

La premiazione si è svolta presso il Teatro Goldoni, sala appunto teatrale e non cinematografica. Questo come segnale importante in una città che si vanta di essere la città del cinema e dove in realtà la presenza di sale cinematografiche si limita ad una.
Il presidente della giuria era Andrea Purgatori il quale dice di aver partecipato ad una selezione eccellente dei corti ed aver notato che l’interesse per il cinema è in aumento e il partecipare ad una kermesse del genere da poi possibilità di approdare a scene più grandi.

Ma ecco i premi: Corto più votato on-line al sito www.shortonvenice.com Le giraffe hanno il collo lungo e sono curiose di Marta Gerardi. Bella l’intuizione di fare animare un lampione.
Il premio “migliore corto veneto” è andato a Sotto l’anguria di Raffaela Rivi e Daniele Zanon per la capacità di raccontare l’immaginario di un bambino. Il premio è stato consegnato dal direttore del Gazzettino.
Il corto d’animazione belga Tango nero si è meritato una speciale citazione per la qualità e la tecnica di animazione, ma anche la storia è molto originale.

Neon è il corto che ha vinto il premio “Veneto cinema pro”.
L’autore è Vincenzo Cannitto. La sua opera spazia dal cinema di genere grottesco al fantascentifico. Il senso di colpa fa da perno come motivo centrale. Il finale ribalta tutto.
Il pubblico ha invece deciso che il suo corto preferito è del bosniaco Goran Kapetanovic En familj. Il regista però non era presente alla premiazione.

Meritevole ma senza premio Maria with Vincent di Fernando Tiberini. Una donna cerca di riconquistare un uomo prima che questo vada all’altare.
Ed infine ecco il vincitorte o meglio i vincitori. Un ex aequo a due corti che per motivi diversi si sono resi meritevoli di questo titolo. Woman’s hair e Recursos humanos.
Il primo, irlandese, racconta la perdita di un genitore attraverso gli occhi di una bambina. I capelli di una giovane viaggiatrice ricordano alla bambina quelli della madre.
Il secondo oltre ad un’ottima interpretazione degli attori, si è fatto notare per il tema trattato: il mondo del lavoro e tutte le sue mistifacazioni.