Guglielmo Ciardi

protagonista del vedutismo veneto dell'Ottocento

Dal 12 aprile al 31 maggio 2013, GAMManzoni – Centro Studi per l’Arte
Moderna e Contemporanea, ospita per la prima volta a Milano, una
retrospettiva interamente dedicata a Guglielmo Ciardi (Venezia, 1842-1917), l’ultimo grande interprete del vedutismo veneto dell’Ottocento.

L’esposizione, curata da Francesco Luigi Maspes ed Enzo Savoia, presenta
alcuni dei maggiori capolavori di Ciardi, provenienti da prestigiose
collezioni italiane e straniere.
La mostra fornirà un fondamentale contributo allo studio e alla conoscenza della lunga, quanto fortunata, parabola artistica di Ciardi, iniziata nel 1860 sui banchi dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e conclusasi con tutti gli onori nella stessa città lagunare nel 1917. La rassegna –la prima, se si esclude quella storica di Treviso del 1977 – ricostruisce le tappe fondamentali dell’epopea artistica del pittore veneziano al fine di valorizzarne l’originalità – soprattutto nella pittura di paesaggio e nella veduta – in ambito sia nazionale che internazionale, come attestano le sue numerose partecipazioni alle esposizioni estere, dove ottenne premi e riconoscimenti, oltre alle altrettanto numerose attestazioni di stima da parte dei colleghi stranieri.

Guglielmo Ciardi protagonista del vedutismo veneto dell’Ottocento – tale è
il titolo dell’iniziativa milanese – documenta la formazione accademica di
Ciardi maturata seguendo le lezioni del maestro Domenico Bresolin,
l’incontro a Firenze con Telemaco Signorini e i macchiaioli toscani, le conversazioni avute con il critico Diego Martelli, il successivo incontro a Roma con il pittore Nino Costa e, soprattutto, il suo amore profondo per la conoscenza diretta della natura, per il paesaggio – “fatto dal vero e studiato ad occhi aperti” – immortalato nei luoghi a lui più cari, da Venezia alla laguna, dal Sile alla campagna trevigiana sentita “come una liberazione dalla città”.

Il percorso espositivo, rigorosamente cronologico, prende le mosse dal
ritrovato capolavoro Canale della Giudecca del 1867 –versione dell’omonima tela donata dagli eredi Ciardi al Museo di Ca’Pesaro a Venezia – e da Mattino di maggio del 1869, fondamentale per la comprensione della prima formazione dell’artista. Gli anni Settanta sono documentati da Mattino in laguna, Vele al sole, opere in cui il pittore, nel sigillo di una concordia serena tra uomo e ambiente, ritrae le figure dei pescatori che spingono in mare le loro barche, il tutto reso con macchie di colore che hanno un’ascendenza non tanto nell’ambiente dei Macchiaioli toscani, quanto in Luca Carlevarijs e nei vedutisti veneti del Settecento.

La mostra trova poi il suo apice nella veduta di Sant’Erasmo (1889) – in
passato documentata nella celebre raccolta Duca di Milano, e nella grande tela del Canal Grande, inviata dall’artista all’Esposizione Internazionale
di Berlino del 1891, da allora mai più esposta al pubblico e solo di recente
riapparsa in una prestigiosa collezione privata europea. Barconi e vele
nella laguna di Venezia
(1892), che anticipa le sperimentazioni dei primi
anni del Novecento, conclude idealmente la rassegna.

Guglielmo Ciardi protagonista del vedutismo veneto dell’Ottocento
DAL 12 APRILE AL 31 MAGGIO 2013
GAMMANZONI, via A. Manzoni 45, Milano
Orari: da martedì a sabato 10-13 / 15-19
Info: http://www.gammanzoni.com