“LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA” di Daniel Alfredson

Si chiude la Trilogia Millennium

La regina dei castelli di carta è il terzo capitolo della trilogia Millennium, firmata dallo scrittore e giornalista Stieg Larsson (1954 – 2004). Quest’ultima parte della saga svedese, inizia nel momento preciso in cui finisce La ragazza che giocava col fuoco.

Sepolta viva, Lisbeth Salander (Noomi Rapace) è scampata alla morte, ma i suoi problemi non sono ancora finiti.
Incastrata in una causa di omicidio, Lisbeth era risalita ai veri colpevoli, ritrovando addirittura uno degli aguzzini peggiori della sua vita: il padre. Nello scontro finale, la ragazza, fiore all’occhiello di tutti gli hacker, rimane gravemente ferita, ma riesce a colpire ferocemente l’uomo. Ma non basta.

Viene accusata di triplo omicidio e qualcuno molto in alto trama per metterla a tacere una volta per sempre. Nel frattempo, scavando nell’oscuro passato della Salander, Mikael Blomkvist (Miachel Nvqvist), penna di punta della rivista Millennium, troverà la pista giusta da seguire, per riuscire a scagionare la ragazza durante il processo.
Dopo La ragazza che giocava con il fuoco, torna a dirigere l’ultima parte di questa saga il regista Daniel Alfredson.

Il primo episodio della serie, tratto dal primo libro, Uomini che odiano le donne era stato diretto, con un ritmo più interessante, da Niels Arden Oplev.
Entrambi i registi hanno avuto il merito di restare fedeli al libro, non eccedendo in fantasticherie architettoniche sulla storia. Alfredson, va detto, non si è trovato davanti a un lavoro facile di trasposizione, dal libro al grande schermo.

Le pagine scritte da Larsson, oltre a essere tante, sono complesse, in un gioco di trame che si intrecciano tra di loro, con ricatti, subdole scappatoie, a cui si fa anche una certa fatica a stare dietro…
La versione cinematografica de La regina dei castelli di carta difficilmente può essere compresa, nel suo significato, nei suoi svariati causa/effetto, senza aver visto il capitolo precedente.
La scena iniziale si apre con Lisbeth che viene trasportata in ospedale, sottoposta a un delicato intervento chirurgico.
Contemporaneamente un’altra persona ferita viene ricoverato nella stanza a fianco, è suo padre, ferito, ma vivo; l’uomo causa della sua vita infelice, fatta di orrori e macchinazioni degne delle torture più lugubri.

La regina dei castelli di carta ha un’impronta narrativa più carica di thriller e spionaggio dei due libri precedenti, ma l’andatura di questa pellicola non riesce a caricare di pathos l’aria.
Alfredson ha prestato, come nel precedente, molta cura del personaggio di Lisbeth, personalizzato energicamente dall’attrice Noomi Rapace. Lisbeth è la figura che, non solo nella saga letteraria, ma soprattutto in quella cinematografica, emerge, importando una disinvoltura interessante.

Gli altri personaggi che le ruotano intorno, dove nei romanzi sono, forse, fin troppo colorati caratterialmente, qui perdono un’identità scenica, scivolando nel “mucchio.”

E quelli che prima erano solo rumors, orano iniziano ad avere una forma hollywoodiana certa.
Dovrebbe essere confermato il remake americano della Millennium Trilogy. Si sbizzarriscono le presunti voci che vorrebbero Brad Pitt nel ruolo di Mikael Blomkvist. Mentre per il ruolo femminile di Lisbeth la pole position è per Carey Mulligan (An education), seguita da Natalie Portman, Ellen Page (Juno), Kristen Stewart (Twilight), Mia Wasikowska (Alice in wonderland).

Titolo originale: Luftslottet som sprängdes
Nazione: Svezia
Anno: 2009
Genere: Thriller
Durata: 140′
Regia: Daniel Alfredson
Cast: Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Michalis Koutsogiannakis, Anders Ahlbom, Lena Endre, Sofia Ledarp, Georgi Staykov, Alexandra Eisenstein, Tina Berg, Henrik Sjöman, Tekla Granlund
Produzione: Nordisk Film, Sveriges Television, Yellow Bird Films, ZDF Enterprises
Distribuzione: BIM Distribuzione
Data di uscita: 28 Maggio 2010 (cinema)