PREMIO FRANCESCO PASINETTI 2004

Consegna dei premi - Casa del Cinema, Villa Borghese, Roma

Il premio Pasinetti, “intitolato ad un saggista che è stato anche direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia e prima ancora egli stesso cineasta”, viene assegnato in base alle scelte dei soci del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani che, durante lo svolgimento della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, hanno espresso il loro voto, potendo scegliere tra i partecipanti italiani, anche non in concorso, per le categorie miglior film, miglior attrice, miglior attore, miglior opera innovativa e con la possibilità di riservare menzioni speciali ad opere meritevoli.
Quest’anno il sindacato “sottolineando come la Mostra di Venezia sia stata la testimonianza di una vivacità di opere e talenti per il cinema italiano, mai come in questa stagione messo alla prova dalle difficoltà produttive, ha deciso di orientare la scelta del Pasinetti anche su film che esprimano la tendenza del nostro cinema ad un rinnovamento di proposte e di interpretazioni”.
La cerimonia della consegna dei premi si è svolta nella Casa del Cinema di Villa Borghese di Roma, una struttura da poco inaugurata ma già teatro di molte iniziative interessanti legate ovviamente al mondo del cinema.

Al film “Vento di terra” di Vincenzo Marra è andato il premio per la miglior opera innovativa, perché “conferma di un talento asciutto e forte, premiato per la prima volta proprio a Venezia, nella settimana della critica” con una menzione speciale per il premio Venezia Orizzonti. Il regista si è detto molto soddisfatto del premio e del suo film che, nonostante sia arrivato faticosamente nelle sale italiane, ha già avuto diversi inviti a festival internazionali di cinema, che rappresentano “la miglior vittoria della pellicola” secondo lo stesso Marra.

Come miglior interprete femminile è stata premiata Valeria Bruni Tedeschi per “5×2” di François Ozon. Al posto dell’attrice, assente alla premiazione per terminare la lavorazione del suo nuovo film, ha ritirato il premio Flavia Corsano, addetta all’ufficio stampa, che ha riferito i ringraziamenti dell’attrice, particolarmente contenta “per il premio italiano”, garantendo un lungo sodalizio tra la casa di produzione Bim ed il regista Ozon.

Una menzione speciale è stata assegnata a “Come inguaiammo il cinema italiano – la vera storia di Franco e Ciccio” di Daniele Ciprì e Franco Maresco. Il premio è stato ritirato dal produttore del film, Pippo Bisso, con le seguenti parole: “Sono molto soddisfatto e contento per il riconoscimento, dopo i Nastri d’argento dello scorso anno, per questo film caratterizzato da una regia e da una produzione anomala, intorno alle quali sta crescendo un magnifico gruppo”.

Una seconda menzione speciale è andata all’intero cast di “La vita è breve ma la giornata è lunghissima” di Lucio Pellegrini e Gianni Zanasi. Il film è stato girato in digitale a Roma, durante il mese di giugno, ma ancora non ci sono notizie certe su una sua uscita. “Speriamo di trovare una distribuzione” dicono i registi “per questo film, un progetto sperimentale con molta energia, sulla vita degli attori“. Buona parte del cast era presente alla premiazione: Paolo Briguglia, Pierfrancesco Favino, Luciano Scarpa (i quali avevano già lavorato insieme nel film di Enzo Monteleone “El Alamein”), Carla Buttarazzi, Maddalena Maggi, Carlotta Natoli, Paola Sassanelli e Thomas Trabacchi, un gruppo di attori italiani uniti e felici di aver lavorato insieme in un film che è stato premiato anche a Venezia con una menzione speciale della giuria per il premio Venezia Cinema Digitale (nonostante durante la serata conclusiva della Mostra tale premiazione sia stata “dimenticata”).

Infine sono stati chiamati a ritirare il premio per il miglior film ed il miglior attore, rispettivamente Gianni Amelio e Kim Rossi Stuart per “Le chiavi di casa”; perché il film, candidato all’Oscar 2005 come miglior film straniero, “emoziona e commuove raccontando senza retorica il tema dell’handicap e della diversità, ma non solo”.
Il regista, che appena una settimana fa si è aggiudicato la 22ª edizione del premio organizzato dal Centro di Ricerca per la Narrativa e il Cinema e dallo stesso Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani nell’ambito del premio internazionale Efebo d’Oro di Agrigento con il libro “Il vizio del cinema: vedere, amare, fare un film”, si è detto molto felice del premio e “di essere qui insieme a chi rappresenta il presente e soprattutto il futuro del cinema italiano”.
“Sono molto contento” ha detto, leggermente impacciato, un sorridente Kim Rossi Stuart “per quello che è il primo premio della mia carriera”.