Il 17 settembre, quasi a voler allontanare ogni ombra dai concorrenti del Concorso Pianistico Internazionale della Repubblica di San Marino, Uri Caine, “musa contemporanea” della manifestazione, in quanto compositore dei brani d’obbligo in programma (Double Helix, per la sezione Duo Pianistico, e Aria per pianoforte e orchestra, per la sezione Solisti), si esibirà un concerto a ingresso gratuito presso il Teatro Concordia di Borgo Maggiore.
Il programma percorrà un excursus storico “Secondo Caine” di più di duecento anni: dall’Allegro dalla Sonata in do maggiore e il Turkish Rondo di Mozart, il Mahler medley e l’Othello medley, Honeysuckle Rose (Fats Walzer), Round Midnight (Thelonious Monk) a Blackbird (Lenon/ McCartney).
A pochi giorni dall’avvio della quarta edizione della competizione, il concerto di Uri Caine si pone come un’ideale, un possibile punto d’arrivo, estetico e di partenza, “didattico”, per le nuove generazioni di pianisti “di stanza” in questi giorni sulle pendici del Monte Titano. Le sue “riletture”, infatti, strutturate come decostruzione e libera re-invenzione – in questo caso, di Verdi, Mahler, Mozart, ma anche di Bach, Beethoven, Schumann – lo rendono uno degli artisti più poliedrici e originali del nostro tempo, fra i pochi che hanno coniugato la libera improvvisazione jazzistica con il rigore delle tecniche compositive più innovative.
Uri Caine, entusiasta della manifestazione, unica nel panorama internazionale delle competizioni strumentali ad avallare l’incontro tra generi – la classica e il jazz – originariamente lontani, racconta: « In Double Helix, il “double” si riferisce non solo ai due pianisti che suonano l’uno con, e contro, l’altro, ma anche ai due stili musicali utilizzati, in contrasto l’uno con l’altro. L’impeto drammatico e dinamico di una componente della trama musicale è intessuto assieme ad una seconda componente più lenta e riflessiva, ed è dal contrasto e dalla combinazione di questi due elementi che la musica di questo brano prende forma.
Aria, per pianoforte e orchestra da camera, si compone di diverse sezioni musicali di breve durata, riunite in tre diversi movimenti, in contrasto tra loro. Il primo movimento è imprevedibile, “mercuriale”, leggero e rapido, con una parte pianistica che “slaloma” dentro e fuori la tessitura orchestrale. Il secondo movimento è più pacato, lirico; la musica qui raccoglie le sue forze per giungere ad un finale inteso e sospeso. Infine il terzo movimento è assertivo, virtuosistico, e si conclude drammaticamente.
E’ importante, per le nuove generazioni di pianisti, poter contare su manifestazioni come questa, che promuovano l’incontro tra i generi spesso tenuti “ a distanza” l’uno dall’altro tanto dall’”accademia” classica che dall’”accademia” jazz.»