Da 5 anni circa non esiste Aquaman, esiste il brillante e allegro Jason Momoa che indossa le squame del supereroe acquatico della DC Comics.

Aquaman e il regno perduto è il secondo capitolo (il primo del 2018 incassò ben 1 miliardo e 148 milioni di dollari al botteghino) dedicato interamente al personaggio di Aquaman creato nel 1941 sulla testata More Fun Comics dove venne pubblicato fino al 1946 realizzato da sceneggiatori come Manly Wade Wellmann e Otto Binder e da disegnatori come Louis Cazeneuve e John Daly, passando poi sulla testata Adventure Comics dove venne pubblicato fino al 1961; ed è l’ultimo di questa fase, o era?, del DC Extended Universe (DCEU) considerato l’arrivo di James Gunn che ha preso in mano il progetto reboot (siamo un po’ stanchi però) con l’era del DC Universe (DCU).

Diretto da James Wan e sceneggiato da David Leslie Johnson-McGoldrick, Aquaman e il regno perduto è un “fumetto” da due ore e venti dove, vedi all’inizio, la differenza la fa la gestualità, lo sguardo, il modo di pronunciare le battute di Jason Momoa.

Cronologicamente siamo un paio di anni dopo la fine del primo film.
Non riuscendo a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di annientare Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta, in possesso del potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola, è più temibile che mai. Per sconfiggerlo Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per forgiare un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro divergenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman, e il mondo intero, da una distruzione irreversibile.

Non si va a vedere Aquaman per poi discutere di economia al tavolo del bar – anche se qui nemmeno sottilmente viene tirato fuori l’urgente problema del clima, del riscaldamento globale. C’è bisogno di film spacconi, rumorosi e pieni d’azione e scazzottate sottomarine come questo: per distrarsi e rilassarsi con un sorriso compiaciuto, perché il cattivo perde e il buono vince. E Aquaman realizza il suo scopo!