Si è conclusa a Gorizia la 37. edizione del Premio Amidei, una manifestazione cinematografica che ha ormai un’importante tradizione e un festival significativo che pone al centro dell’attenzione la figura dello sceneggiatore. D’altronde il riferimento della kermesse, che occupa un’intensa settimana di proiezioni e incontri, è quello di Sergio Amidei, importante autore cinematografico che nacque a Trieste e che, nella sua carriera lunga quasi cinquant’anni, firmò sceneggiature fondamentali per la storia del cinema come “Roma città aperta”, “Sciuscià”, “Paisà” collaborando con registi come Rossellini, De Sica, Zampa, Emmer, Monicelli, Lizzani e Scola.

Il fulcro del festival è proprio il Premio Amidei in senso stretto, quello collegato alla miglior sceneggiatura della stagione, poi ci sono altre sezioni che quest’anno erano dedicate ad una rassegna su Mario Martone (che ha ricevuto il premio all’opera d’autore), ad un’attenzione alle storie e generi del cinema afro-americano, ad un focus sul nuovissimo cinema napoletano. Quest’ultima sezione ha permesso la proiezione di cinque film recenti relativi a questa nuova ondata napoletana (tra cui “Il cratere” di Luca Bellino e Silvia Luzi e la vivacissima opera d’animazione “Gatta cenerentola”). Vi è stato anche un incontro sul tema alla presenza di Massimo Gaudioso, autore di origine napoletana, che è stato coinvolto anche all’apertura del festival dove è stato presentato il suo ultimo lavoro di sceneggiatore “Dogman” diretto da Matteo Garrone.

Inoltre il premio alla cultura cinematografica è andato a Paolo Mereghetti e poi ci sono stati incontri-dialoghi sulla sceneggiatura ed eventi speciali. Tra questi vi è stata una finestra dedicata ad alcune delle opere più rappresentative del “cinema sperimentale” italiano degli anni Trenta ideate dai Cineguf – associazioni dei Gruppi Universitari Fascisti. Sono stati proiettati “I ragazzi della via Paal” di Mario Monicelli e Alberto Mondadori, “Cinci” di Michele Gandin, “Il covo” di Luciano Emmer e Vittorio Carpignano e “Le disavventure della terza compagnia” del veneziano Antonio Marzari, un cortometraggio d’animazione ritrovato da Carlo Montanaro e restaurato a Gorizia.

Ed è proprio la selezione di questi quattro cortometraggi realizzati tra il 1934 e il 1943 a fare da trait d’union con l’incontro per la sezione Pagine di cinema che ha dato spazio alla presentazione del libro di Andrea Mariani “Gli anni del Cineguf. Il cinema sperimentale italiano dai cine-club al neorealismo”.

E’ stata un’occasione rarissima per vedere alcuni dei risultati più sorprendenti di una vasta produzione concepita dalle cosiddette Sezioni cinematografiche dei Guf, ovvero i Cineguf. Cine-club sostenuti e finanziati dal regime mussoliniano e disseminati in tutto il Paese negli atenei del Regno, che hanno prodotto centinaia di cortometraggi di vario genere, dalla fiction, al documentario, all’animazione, tra il 1934 e il 1943. È stato un cinema che ha coinvolto numerose personalità di giovani intellettuali che avrebbero animato la cultura neorealista: Mario Monicelli, Luigi Comencini, Alberto Lattuada, Luciano Emmer, Michelangelo Antonioni, Pier Paolo Pasolini e molti altri”.

Tornando al Premio Amidei la giuria, composta da Massimo Gaudioso, Doriana Leondeff, Francesco Bruni, Marco Risi, Silvia D’Amico, Giovanna Ralli e Francesco Munzi ha assegnato il Premio Amidei al film “L’insulto” con la seguente motivazione:

“Il 37. premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura va a Ziad Doueiri e Joëlle Touma per L’insulto. Questo straordinario film libanese è riuscito a rappresentare un conflitto secolare attraverso la storia di due personaggi e a raccontare come una semplice incomprensione può scatenare reazioni collettive. Grazie a una scrittura vivida e potentissima, i due autori hanno dimostrato che una drammaturgia solida può spiegare (meglio di tanta informazione) la psicologia, le contraddizioni e le gabbie mentali di uno scontro comunitario. Al tempo stesso, però, L’insulto mostra gli spiragli di una ricomposizione, la possibilità di uno sguardo verso il futuro e la forza dirompente della volontà personale, mettendo in campo un coraggio artistico che ha messo a rischio la libertà del regista stesso. Libertà religiosa e culturale che è del resto il tema della sceneggiatura vincitrice”.

Attraverso un videomessaggio inviato da Parigi, il regista e sceneggiatore Ziad Doueiri si è idealmente unito al pubblico goriziano per mostrare la gioia che lui e Joëlle Touma hanno provato nel ricevere il Premio internazionale alla migliore sceneggiatura “Sergio Amidei” 2018:

“Sono davvero lieto e onorato di ricevere questo riconoscimento ed entrare a far parte della lista di sceneggiatori e registi vincitori del Premio. Avrei tanto voluto essere con voi oggi in Italia, ma sono molto impegnato nella scrittura del mio prossimo film”.

Doueiri ha poi proseguito spiegando come ha avuto origine il film e qual è il loro approccio alla sceneggiatura: “Quando qualche anno fa iniziammo a scrivere L’insulto non avevamo definito un messaggio sociale da condividere o un pubblico specifico da raggiungere. In realtà, tutto cominciò in seguito a un evento casuale a cui nel tempo diedi sempre più importanza. È sempre un personaggio che compie un percorso a dare vita alle nostre storie. Quando sviluppiamo la sceneggiatura, immaginiamo di rendere più complesso il tragitto raccontando i suoi successi, fallimenti, imprevisti, difficoltà, relazioni, conflitti e aspettative. Invece, non ci capita mai di scrivere una sceneggiatura con la volontà di cambiare dichiaratamente la società attraverso un messaggio predefinito poiché chi lo fa rende i film forzati e artificiali”.

L’insulto diretto da Ziad Doueiri, a cui ha collaborato la sceneggiatrice Joëlle Touma, è stato presentato l’anno scorso alla Mostra di Venezia aggiudicandosi la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile (Kamel El Basha) ed è stato inoltre la prima opera libanese che ha avuto una nomination agli Oscar (2018) come miglior film straniero.

Il film si è conteso il Premio internazionale alla migliore sceneggiatura “Sergio Amidei” 2018 con altri sette protagonisti dell’ultima stagione cinematografica: “Easy – Un viaggio facile facile”, “Chiamami col tuo nome”, “Nico, 1988”, “L’ora più buia”, “La casa sul mare”, “Loveless” e “Come un gatto in tangenziale”.