Rinaldo torna alla Fenice dopo 32 anni

credits: Michele Monasta

Il Teatro La Fenice omaggerà Pier Luigi Pizzi proponendo lo storico allestimento di Rinaldo di Georg Friedrich Händel, ideato dall’artista nel 1985 per il Teatro Municipale di Reggio Emilia e ricostruito grazie alla collaborazione del Teatro veneziano con l’Opera di Firenze. Rinaldo sarà in scena con la direzione musicale di Federico Maria Sardelli e con interpreti Teresa Iervolino, Francesca Aspromonte, Maria Laura Iacobellis, Andrea Patucelli e Leonardo Cortellazzi. A trentadue anni dall’ultima rappresentazione, sarà in scena per sole tre recite: il 31 agosto, 2 e 4 settembre 2021 alle ore 19.00.

Dramma per musica in tre atti su libretto di Giacomo Rossi, liberamente tratto dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, Rinaldo (1711) è la prima opera composta da Georg Friedrich Händel per il pubblico londinese e anche il primo melodramma in italiano realizzato per un teatro inglese. La vicenda tratta la fonte letteraria con grande libertà. L’azione si svolge fuori dalle mura di Gerusalemme, durante l’assedio posto alla città dai crociati di Goffredo. Ne sono protagonisti Almirena, figlia di Goffredo, innamorata di Rinaldo; Rinaldo, l’eroe classico chiamato a risolvere il conflitto tra le inclinazioni personali e l’onore militare; e Armida, la prima di una serie di celebri maghe handeliane. La trama, come in ogni opera barocca, è più che altro un pretesto per dispiegare sulla scena effetti scenici meravigliosi e artifici spettacolari.

«Stiamo parlando di uno spettacolo nato trentasei anni fa a Reggio Emilia – racconta Pier Luigi Pizzi –, un’operazione elaborata partendo dalle due diverse edizioni, del 1711 e del 1730. Si tratta di un vero arrangiamento da me operato con qualche taglio nei recitativi, qualche spostamento e l’eliminazione del personaggio di Eustazio. La produzione ha fatto il giro del mondo. Questa rappresentazione deriva da un mio personale processo di analisi dell’opera barocca, iniziato con la regia dell’Orlando furioso di Vivaldi al Teatro Filarmonico di Verona nel 1978 […]. Avevo capito che a fronte di libretti generalmente convenzionali e poco stimolanti dal punto di vista drammaturgico, la forza era tutta nella musica, una sorta di motore per creare immagini. Da qui la decisione di proporre un teatro figurativo strettamente legato alla musica, un teatro della meraviglia, da sempre mirato a suscitare stupore».

Dal punto di vista musicale, Händel con il suo Rinaldo colpisce per la grande varietà della sua musica, pur essendo evidente l’uso di numerosi auto-imprestiti. Il musicista attinse infatti ampiamente a lavori scritti durante il suo recente soggiorno italiano. Alcune arie del Rinaldo sono tratte dalla serenata Aci, Galatea e Polifemo, dall’oratorio Il trionfo del tempo e del disinganno e anche dall’opera Agrippina. Il successo dell’operazione fu immediato e indiscusso.

Spiega il maestro Federico Maria Sardelli che «rispetto alle opere che si sentivano abitualmente in Germania o in Inghilterra, va messa in evidenza l’immensa apertura della tavolozza cromatica dei timbri strumentali. È proprio un gioco di timbri strumentali: gli oboi e i fagotti sono usati spesso in forma concertante, il violino principale gareggia con il fagotto in soli virtuosistici, il clavicembalo chiude il secondo atto da protagonista con un’aria che suonava Händel stesso con cadenze interminabili».

I biglietti per l’opera (da € 15,00 a € 165,00, ridotto abbonati da € 10,00 a € 100,00) saranno acqustabili nei punti vendita Vela Venezia Unica di Teatro La Fenice, Tronchetto, Ferrovia, Piazza San Marco, Rialto linea 2, Accademia, Mestre. Per informazioni www.teatrolafenice.it

Luca Benvenuti