L’ultima giornata dell’Edera Film Festival 2024 si apre con l’Evento Speciale “Tiziano Terzani: il viaggio della vita”, un omaggio voluto dalla Direzione artistica del Festival, in occasione del ventennale della scomparsa. Un intenso e toccante documentario realizzato dal regista Mario Zanot: un’ora di filmati e filmini in superotto, inediti e non, fotografie, immagini d’archivio e tavole illustrate che ripercorrono la vita dello straordinario uomo, giornalista e scrittore che è stato Tiziano Terzani. La voce narrante è quella di Monica Guerritore, ma quella che sentiamo è soprattutto la voce di Terzani stesso, che si racconta nelle registrazioni del figlio Folco, grazie alle quali è stato scritto il suo ultimo libro: “La fine è il mio inizio“.

Il documentario di Zanot è molto più che un documentario: è un volo meraviglioso (lo è letteralmente, perché suscita meraviglia e stupore) che ci permette di librarci su un mondo che vale la pena di conoscere e approfondire, ovvero la vita e il pensiero di Tiziano Terzani. Dall’infanzia vissuta nel quartier popolare di Firenze, passando per gli studi e la formazione, arriviamo alla vocazione giornalistica e ai viaggi nel mondo: gli Stati Uniti, dove scopre un’America razzista, violenta e guerrafondaia; il Vietnam, dove diventa corrispondente di guerra e comincia ad essere testimone della storia; la Cambogia e il genocidio di Pol Pot, dove rischia la vita; la Cina, grande delusione per le sue aspettative di trovare una società nuova, volta a porre l’essere umano al centro, e dove trova, invece, una società massimamente controllata, che definirà “orribile”; il Giappone, dove l’angoscia della società moderna che disumanizza l’uomo spinge la sua delusione verso una forma di depressione; la Russia, da dove racconta la fine dell’Unione Sovietica; e infine l’India, dove comincia a staccarsi sempre di più dal suo ruolo di giornalista, fotoreporter e cronista di guerra, per diventare uomo di pace. Quello che Terzani diventerà, nel capitolo finale della sua vita straordinaria, è una sorta di profeta, un uomo di enorme saggezza che tenta di tramandare le sue conoscenze e il suo pensiero attraverso la sua testimonianza e la sua parola.

Il suo invito ai giovani a non scoraggiarsi e la sua fiducia indomita nella vita e nelle nuove generazioni ben iscrivono la proiezione di questo documentario nel contesto dell’Edera Film Festival, dove i protagonisti sono proprio i giovani, il loro talento, i loro sogni e il loro modo di raccontare il mondo. Dopo la proiezione è seguito un breve ma significativo dibattito, impreziosito dalla presenza di Saskia Terzani, che è stata anche giurata del Festival.