TURNER E MONDRIAN A BRESCIA

Differenze e affinità tra le due grandi mostre attualmente in corso a Brescia

Il terzo ciclo delle grandi mostre a Brescia, prende avvio senza soluzione di continuità con l’impressionismo, accostando audacemente due forti personalità artistiche apparentemente lontane, il luminismo lirico di William Turner e l’astrattismo inquietante di Mondrian. Sono infatti due le grandi esposizioni inaugurate il 28 ottobre al Museo di santa Giulia, l’una, “Turner e gli impressionisti” e l’altra, “Mondrian” entrambe di scena fino al 25 marzo 2007.

Geniale l’intuizione dell’inesauribile talento organizzativo di Marco Goldin di farci cogliere, dietro l’apparente diversità di due artisti che mai si sarebbe pensato di accostare, una continuità evolutiva che va dall’espressione romantica della poetica di Turner ricercatore nel paesaggio dell’equilibrio fra forme, luci e colore, all’astrattismo puro di Mondrian cui egli era approdato attraverso un processo di trasformazione dal figurativo postimpressionista, alla progressiva scomparsa di ogni descrittivismo naturalistico.

In realtà la mostra su Turner è il punto di partenza di un percorso espositivo ricco di 270 opere attraverso il quale si tratteggia la vicenda della nascita del paesaggio impressionista. Inizia infatti con Turner e Constable quella dissoluzione della natura nella lirica della luce che sarà ispiratrice evidente dell’opera di Claude Monet. Già in Corot e in parte in Valenciennes, Granet, Constantin, il paesaggio aveva cessato di essere come accadeva fino ad allora, fondale per il racconto di storie per divenire protagonista del quadro, imterpretazione di una forte emozione lirica. E’ la nuova sensibilità nei confronti della luce a rendere vibranti questi paesaggi.

Nella sezione dedicata ai pittori di Barbizon l’accostamento della loro visione della foresta di Fontainebleau a quella successiva dipinta da Pissarro, Sisley, Monet, rende evidente il passaggio dal paesaggio italiano ricostruito fantasticamente a quello vero della Francia e di diverse realtà urbane, trasfigurato, però, dalla nuova sensibilità verso il dato atmosferico e la luce. Cuore dell’esposizione la IV sezione dedicata al paesaggio degli impressionisti con ampi gruppi di opere di qualità eccelsa da Manet a Gaugin, Monet, Van Gogh e Cezanne. E i non meno eccezionali Caillebotte e Guillemin.

Più che una successione cronologica la sezione vuole consentire un confronto fra le varie poetiche impressionistiche facendo risaltare apporti, scambi, influenze. Alberi in fiore. Giardini lussureggianti di colori e ombre sapientemente dosati, glicini, ninfee, fiorite esplosioni di luce: si conclude con il tema del giardino questa straordinaria esposizione che, oltre a riproporci i grandi maestri, ha il merito di farci conoscere artisti meno conosciuti ma degni di venire finalmente sottratti alla elite di intenditori per conquistare anche il grande pubblico.

Nella mostra su Mondrian 80 opere di alta qualità illustrano in modo completo l’intera vicenda artistica del grande pittore olandese. Di notevole interesse le numerose opere della fase figurativa dagli inizi, quando riprendeva il naturalismo della tradizione olandese , al simbolismo che lo portò via via a semplificare la struttura dell’immagine. Il colore tende a farsi sempre più vivo, stendendosi per zone con accostamenti di derivazione divisionistica e fauve. Viene documentato in mostra l’influsso determinante del cubismo , la storica serie dell’albero sempre più semplificato fino a ridursi a pura forma astratta. E’ l’essenza formale del soggetto , la ricerca della Bellezza come categoria assoluta a portare Mondrian a rivoluzionare i rapporti fra forma, linea, colore.

Questa ricerca dell’essenzialità, della rigorosa, puritana aspirazione a non concedere nulla agli orpelli, lo spingeva a dire, alle soglie della morte, di fronte ad un suo quadro dalle pure forme geometriche cromatiche: “Non è finito, c’è ancora troppo da togliere” Pittore di non facile ed immediata comprensione, capace di suscitare perplessità ed enorme entusiasmo, autore di quadri dalle quotazioni astronomiche, Mondrian si rispecchia in questa esposizione ricca di spunti per chi voglia meglio conoscerlo ed apprezzarlo.

“TURNER E GLI IMPRESSIONISTI. LA GRANDE STORIA DEL PAESAGGIO MODERNO IN EUROPA” e “MONDRIAN. OTTANTA CAPOLAVORI”
dal 28 ottobre 2006 al 19 gennaio 2007
Brescia, Museo di Santa Giulia
Orario delle mostre al Museo: Dal lunedì al giovedì ore 9-19; Venerdì e sabato ore 9-21, Domenica ore 9-20
1 novembre 2006 ore 9-20, 1 gennaio 2007 ore 11-20
Chiuso 24, 25, 31 dicembre 2006
SERVIZIO DI PRENOTAZIONE E INFORMAZIONI
Call center: Tel 0422 429999 Fax 0422 308272
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UFFICIO STAMPA: Studio Esseci di Sergio Campagnolo
Via San Mattia, 16 – Padova
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A cura di Fabrizio D’Amico e Marco Goldin
Organizzazione: Linea d’ombra
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