“Un ponte per Terabithia” di Gabor Csupo

Una fuga dalla realtà sulle ali della fantasia

Tra l’introverso Jess Aarons, vittima prediletta dei bulli della scuola, e la sua nuova vicina e compagna di classe Leslie Burke non sembra correre buon sangue. Lei è una ragazza insolita, che non guarda la televisione e non rispetta le mode del momento; come se non bastasse, si dimostra più veloce di lui in una gara per la quale si era allenato tutta l’estate. Eppure, superata l’ostilità iniziale, Jess scoprirà in Leslie un’amica e una guida, che lo aiuterà a coltivare fantasia e talento creando insieme l’incantato e segreto regno di Terabithia.

Dopo Le Cronache di Narnia – Il Leone, La Strega e l’Armadio, i produttori Hal Lieberman, Lauren Levine e David Paterson tornano al cinema con Un ponte per Terabithia, un nuovo fantasy tratto dall’omonimo romanzo di Katherine Paterson: un’opera letteraria molto apprezzata da pubblico e critica (Premio Newbery Medal), che l’autrice raccontò di aver scritto nel 1976 per aiutare il giovanissimo figlio David a superare la scomparsa di una sua cara amica. Di certo Un ponte di Terabithia si rivolge ai ragazzi, meglio ancora se undicenni come i protagonisti; e lo fa affidando la regia all’apprezzato animatore Gabor Csupo, lasciando ai maghi degli effetti visivi della Weta Digital (Il Signore degli Anelli, King Kong) il compito di creare l’immaginario mondo di Terabithia e alternando nella colonna sonora freschissime canzoni pop ad altre dai sentori più rock.

“Il mio unico scopo è quello di creare un film meraviglioso e visivamente stupefacente grazie al quale spero riusciremo a commuovere e toccare il cuore del pubblico” ha spiegato il regista. Il risultato formale non delude, anche grazie all’efficace fotografia di Michael Chapman e agli incantevoli paesaggi naturali della Nuova Zelanda, inimitabile location de Il signore degli anelli. Quanto al contenuto, il film sottolinea il valore palliativo dell’immaginazione, in alcuni casi unica forma d’evasione possibile: un tema sperimentato anche di recente ma con maggiore spessore nel più crudo e adulto Il labirinto del fauno. Ma a tornare alla mente è soprattutto un classico della cinematografia fantasy per ragazzi, La storia infinita: un film che ha già festeggiato il suo 23esimo compleanno ma che, anche senza gli effetti speciali che solo la Computer Graphics può regalare, mantiene inalterato il suo fascino e la sua magia.

Gli elementi di comunione con La storia infinita, per chi ragazzo non lo è più da qualche tempo, balzano subito agli occhi: dal protagonista tormentato dai “bulletti” e incompreso dai genitori realisti all’incontro inaspettato che porta ad aprire la mente, come avviene per Jess grazie a Leslie o a Bastian attraverso il libro che gli svela il mondo di Fantasia. Entrambi i film rappresentano un invito a riappropriarsi della propria immaginazione assopita: ne La storia infinita la chiave per liberare un mondo di sogni e di libertà, splendidamente rappresentato dal volo finale di Bastian sul Fantadrago, è la lettura; in Un ponte per Terabithia è il gioco collettivo di due ragazzi che si creano una realtà parallela, di cui sono sovrani e, finalmente, protagonisti. Ci sarebbero tutti gli elementi per ricreare la magia de La storia infinita. Eppure Un ponte per Terabithia, per quanto fluido e ricco di spunti di riflessione, non riesce a incantare davvero lo spettatore: non sarà quindi il film che accompagna l’infanzia o l’adolescenza di una generazione, ma i ragazzi si berranno d’un fiato i 94 minuti della proiezione e gli adulti non potranno dire di essersi annoiati.

Titolo originale: Bridge to Terabithia
Nazione: U.S.A.
Anno: 2006
Genere: Avventura, Fantastico
Durata: 94′
Regia: Gabor Csupo
Sito ufficiale: www.walden.com/terabithia
Cast: Josh Hutcherson, Lauren Clinton, Zooey Deschanel, Bailee Madison, Robert Patrick
Produzione: Hal Lieberman Company, Lauren Levine Productions Inc., Walden Media, Walt Disney Pictures
Distribuzione: Moviemax
Data di uscita: 30 Marzo 2007 (cinema)