“VIVA SALGARI!” DI Giuseppe Turcato,

Testimonianza e memorie raccolte da Giuseppe Turcato

In occasione della presentazione del volume alla Libreria Mondadori di Venezia, è stato ricordato, a 10 anni dalla sua scomparsa, Bepi Turcato. Gian Mario Vianello, assieme a Roberto Fioraso e a Claudio Gallo, hanno tracciato un commosso ricordo della sua poliedrica personalità.

Il volume raccoglie una serie di documenti, soprattutto lettere e altri appunti di Giuseppe Turcato (Castelfranco Veneto, 1913-Venezia, 1996), elaborati dall’autore in occasione della sua corrispondenza attivata con vari illustri interlocutori al fine di ricostruire la biografia, l’attività letteraria e i contributi offerti da Emilio Salgari, lo sfortunato prolifico scrittore tragicamente suicidatosi nel 1911 perché oberato dall’assillo degli editori e da una difficile situazione familiare.
Come è stato sottolineato da più versanti, Turcato, come tanti ragazzi del suo periodo, maturò un forte interesse nei confronti dei romanzi salgariani in giovane età. Interesse nel tempo trasformatosi in vera e propria passione che lo accompagnò durante tutta la sua esistenza tanto da fargli raccogliere, in forma quasi maniacale, tutte le informazioni possibili su tale autore che ora finalmente, grazie anche agli sforzi dello stesso Turcato già riconosciuti da autorevoli letterati quali Giorgio Padoan e Vittore Branca, sta trovando una più giusta e meritata collocazione all’interno delle più accreditate pagine della letteratura italiana.
Lo studioso che fra l’altro maturò una propria formazione da autodidatta, riuscì ad accumulare una notevole quantità di documenti all’interno di una sua residenza veneziana, archivio che dopo la sua scomparsa fu donato dalla moglie, signora Anna, alla Biblioteca Civica di Verona.
Gli interlocutori interpellati e le cui testimonianze sono ora pubblicate nel volume VIVA SALGARI! sono di varia provenienza culturale: poeti come Diego Valeri e Salvatore Quasimodo, storici e critici letterari come Arbasino, Elemire Zolla, Silvio D’Amico, Aldo Camerino, Carlo Bo, cineasti come Cesare Zavattini, esploratori come Umberto Nobile e Silvio Zavatti.
Come ha giustamente rilevato nel suo intervento Gian Mario Vianello, suo compagno in diverse azioni compiute durante la lotta partigiana all’interno della resistenza veneziana, si può tracciare una linea di congiunzione che indissolubilmente ha legato Turcato e Salgari a una sorta di mitizzazione del celebre eroe inventato da Miguel de Cervantes, Don Chisciotte.

Si tratta, in sostanza, di un idealismo, di un forte desiderio di avventura più o meno vagheggiata e sognata, di una scrupolosa dedizione all’attività di ricerca con ripercussioni di tipo esistenziale, di un innato senso della giustizia alla quale eticamente richiamarsi con grande spirito di sacrificio, valori oggi per molti poco rilevanti o per altri validi soltanto a parole, ma che invece hanno significato, nel nostro, un’esemplare capacità di maturare e di saper coniugare all’interno di se stesso una triplice personalità composta dall’anonimo impiegato dedito quotidianamente al lavoro (Turcato ha lavorato come tale per molti anni alla Sade), dallo stratega cauto e lucido combattente-guerriero clandestino (noto con il nome di battaglia Marco, quale responsabile dell’organizzazione della Resistenza veneziana), e infine come riconosciuto accurato e scrupoloso ricercatore e studioso, autore di diverse pubblicazioni.
Le numerose testimonianze contenute nel presente volume gli rendono un dovuto omaggio e consentono, in tal senso, anche per chi non ha avuto modo di conoscerlo in vita, di apprezzarne le qualità e il rigore applicato alla ricerca.

VIVA SALGARI! Testimonianza e memorie raccolte da Giuseppe Turcato, a cura di Claudio
Gallo, prefazione di Agostino Contò, Aliberti editore, Reggio Emilia 2005, pp. 238, € 15,00.