1943. Mentre il mondo è nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, a New York Arturo e Flora, due siciliani emigrati in America, vivono una storia d’amore clandestina. I due si amano, ma lei è la promessa sposa del figlio di un importante boss di New-York.
Per poterla sposare, Arturo, cameriere nel ristorante dello zio di Flora, deve ottenere il sì del padre della ragazza che vive in un paesino siciliano, scavalcando così la parola dello zio tutore.pif-in-guerra-per-amore

Arturo, che è un giovane squattrinato e disorientato, ha un solo modo per raggiungere l’isola: arruolarsi nell’esercito americano. L’innamorato, in maniera alquanto bizzarra, parte come soldato. Destinazione: lo sbarco in Sicilia. A fianco del tenente Catelli, Arturo, che in testa ha solo lo scopo di cercare il padre di Flora, si ritrova a essere testimone di un patto di collaborazione tra gli Alleati e cosa nostra.
Un anno prima dello sbarco in Normandia, Arturo è protagonista di un evento che cambierà per sempre la storia della Sicilia, dell’Italia e della mafia.

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Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, con Michele Astori e Marco Martani, gli stessi sceneggiatori del suo primo piccolo, grande capolavoro La mafia uccide solo d’estate, parte da un documento desecreato scoperto a Londra, il “Rapporto Scotten”, che prende il nome dell’ufficiale che nel 1943 stilò una relazione sul tema “Il problema della mafia in Sicilia”. Un rapporto che confermato come la questione mafia fosse all’ordine del giorno per gli americani durante lo sbarco.

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Il capitano Scotten valutava l’opportunità di combattere la mafia e tenerla sotto controllo o accordarsi con essa, provocando danni irrecuperabili, o anche abbandonare l’Isola a sé stessa.
Con i toni narrativi di una fiaba e la sua voce fuori campo, Pif con umanità e delicatezza, mette in scena un uomo piccolo, imbranato, ma onesto, che si trova davanti a grandi eventi storici. Intorno a lui si intrecciano altre storie e altre vite, speranzose, disilluse o tradite da ideali, come quella stramba e commovente di due grandi amici, Saro e Mimmo (due magnetici Sergio Vespasiano e Maurizio Bologna), che aiuteranno Arturo a trovare il padre di Flora. E come per il primo film è l’Amore che muove e intreccia le vite dei personaggi, che aberra il male, anche se non riesce a sconfiggerlo, almeno segna un punto se non due di vantaggio.

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L’umorismo surreale di Pif è qui un po’ smorzato rispetto al suo primo film, ma resta comunque apprezzabile la sua appassionata, forse troppo, per questo a volte imperfetta, arte narrativa.
In guerra per amore è dedicato a Ettore Scola (un anno fa Pif e il grandissimo regista erano alla Festa del Cinema di Roma per presentare Ridendo e Scherzando, un documentario realizzato dalle figlie di Scola sul lavoro del padre).

foto-in-guerra-per-amore-17-low In guerra per amore ha il merito di essere quel tipo di commedia italiana lucida e malinconica che fa bene e sa raccontare, soprattutto ai giovani, il concetto bislacco e folle dell’alleanza in guerra (del resto la guerra è pura follia omicida) con il male minore per combattere il male maggiore; in questo caso scendere a patti con la criminalità mafiosa per combattere il nazifascismo prima e il comunismo dopo tramite la neonata Democrazia Cristiana per scalzare il PC molto forte in Sicilia e spianare la strada ai futuri Sindona e Ciancimino.

Titolo originale: In guerra per amore
Nazione: Italia
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Durata: 99′
Regia: Pif
Cast: Pif, Matthew T. Reynolds, Miriam Leone, Stella Egitto, Andrea Di Stefano, Sergio Vespertino, Maurizio Bologna, Mimmo Passalacqua, Samuele Segreto, Aurora Quattrocchi
Produzione: Wildside
Distribuzione: 01 Distribution
Data di uscita: 27 Ottobre 2016 (cinema)