“DON’T BELIEVE THE TRUTH TOUR 2005” – OASIS IN CONCERTO

Già dal primo pomeriggio, il parcheggio del Palaverde di Treviso era stato raggiunto da numerosi fan della band: provenienti da tutta Italia, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Germania, nessuno, nemmeno la nebbia, è riuscito a fermare gli oltre cinquemila spettatori della prima data italiana (che anticipa di un giorno quella del 30 Ottobre a Milano) del “Don’t Believe The Truth Tour”.

Lo spettacolo inizia con i supporter dei Gallagher, i The Coral. Il loro sound, un mix di puro brit-rock e suoni elettronici di chitarre e tastiera, riscaldano per una buona mezz’ora un Palaverde già completamente gremito.

Ma dopo pochi minuti è delirio: onde di braccia alzate si scaraventano sotto il palco all’arrivo della band. Senza perdere tempo, davanti ad una scenografia minimalista, composta soltanto dai loro strumenti e da un telone simil sipario in velluto rosso (che trasporta, chi lo nota, in un atmosfera tipica anni ’90 dove il brit-pop e i colori britannici imperversavano mietendo successi in tutto il mondo), Liam e Noel prendono le loro posizioni e con “Turn up the sun” e “Lyla” aprono la data trevigiana.

Due personalità allo stesso modo eccentriche ed egocentriche, ma come molti ormai sanno, completamente opposte. Liam è istrionico nelle esibizioni, scanzonato, sbruffone, spaccone, strafottente. Una vera rock star d’altri tempi. Canta, si applaude incitando il pubblico, scambia gestacci con i suoi fan e li rende pazzi per ben due volte lanciando da vero rock symbol i suoi tamburelli a piattini.

Noel è la calma apparente. Riflessivo come i suoi semplici ed efficaci assoli alla chitarra. Non invade lo spazio del fratello, ringrazia per ogni applauso ricevuto, e forse proprio per questo, il pubblico ricambia con calorosi applausi le sue esibizioni senza Liam.

Il concerto è musica ininterrotta. Vengono proposti i nuovi brani dell’ultimo album “Don’t Believe the Truth”, uscito nel Maggio 2005: si passa dai due pezzi già citati a “Mucky Fingers”, “Love Like a Bomb”, “The Meaning Soul”, al recente successo mediatico accompagnato dall’originale video “The Importance Of Being Idle”, fino ad arrivare al prossimo singolo e video “Let There Be Love”, dove a ritmo di una calda e agrodolce ballata gli Oasis mostrano le immagini del concerto tenuto a Manchester, dove numerosissimi fan si lasciano andare all’isteria tipica dei concerti rock: folla, urla, svenimenti, ragazzi trasportati sul tappeto umano del pubblico.

Ma il concerto è anche memoria. Non sono mancati infatti i brani storici della band, che hanno consacrato il mito Oasis negli anni Novanta. Non vengono lasciati alle spalle successi come “(What’s the Story) Morning Glory”, “Wonderwall”, “Don’t Look Back in Anger”, “Rock’n’Roll Star”, e tanti altri successi.

Lo show dopo circa un’ora e venti minuti volge al termine. I “bad brothers” della musica internazionale (e dei chiassosi litigi sulle riviste scandalistiche) salutano il pubblico a loro modo: Liam salta giù dal palco e Noel sussurra un “Thanks a lot”. Il live è pura energia dove la creatività, la turbolenza e l’eccentricità dei fratelli Gallegher fa da padrone.