Il settimo album degli Oasis, la nota band di Manchester guidata dai fratelli Gallagher, è fortemente debitore del blues e del rock classico. L’influenza dei Rolling Stones e dei Beatles è, come avevamo anticipato, fortissima. Dig out your soul è senz’altro uno dei migliori dischi del gruppo anche se, forse, alcuni storici fans di Noel e Liam, potrebbero trovare qualcosa a ridire. Sicuramente c’è un evoluzione nelle tracce appena uscite in tutti i negozi di dischi.
I primi quattro minuti e mezzo sono racchiusi nel brano Bag it up: una gran linea vocale, un giro di blues, semplicità e limpidezza che soprende l’ascoltatore nel finale decisamente psichedelico. Segue poi The turning una canzone che trasmette sensazioni particolari, inedite; il ritornello è semplice e molto orecchiabile. Waiting For The Rapture invece è decisamente un pezzo dei Beatles, ricorda molto Come Together! La carica di Noel in questa terza traccia è notevole e certamente anche questa canzone ha diverse sfumature psichedeliche. Ecco poi seguire The shock of the lighitning, il brano scelto dagli Oasis come apri pista: non poteva che essere questo il primo singolo.
Seguita poi l’Lp I’m Outta Time, scritta da Liam: il momento forse più bello di Dig out your soul. Una canzone bellissima che fa sognare; cito un passo particolarmente poetico: “Se cadrò sarai lì ad applaudire o ti nasconderai dietro a tutti loro?”; a chiudere il pezzo la voce di Lennon, il leader dei Beatles, intervistato da una radio. La penna ripassa tra le mani di Noel che con Get Off Your inventa una canzone dai toni blues e folk: un pezzo che denota certamente gran classe. La canzone forse più bella di questo lavoro marchiato Oasis e la numero sette: Falling down; segnata da un gran giro di batteria offre una grande interpretazione di Noel accompagnato anche da un buon pianoforte. Da questo punto in poi forse l’album va a perdere e la numero otto To be where there’s life ha un sapore indiano con un basso molto presente, una linea vocale non determinante e forse pecca un po’ di ripetitività.
Anche Ain’t Got Nothin’ non è niente di eccezionale: ha una buona base che però non decolla mai. The nature of reality, penultimo brano, rimanda nuovamente al sound del gruppo di Liverpool (in questo caso l’influenza di Helter Skelter si sente chiaramente). Il tutto si esaurisce con Soldier On, altro pezzo composto da Liam, gradevole si ma non all’altezza della precedente I’m Outta time; chiusura discretamente incisiva con una bella parte strumentale che sfocia in un noise enigmatico.
Non è facile esprimersi scrivendo di questo album appena partorito dal quartetto. Sicuramente dividerà il pubblico per aver portato un gran cambiamento nel percorso creativo del gruppo che potrà essere condiviso o non capito. Personalmente ritengo Dig out your soul un buon disco che si fregia anche di un paio di capolavori, sarà entusiasmante risentirli nei prossimi live. Gli Oasis stanno cambiando il loro modo di fare musica senza perdere il loro stile e il risultato è notevole. Aspettando di vederli in concerto. Ipnotici.
La tracklist di “Dig Out Your Soul”
1 Bag It Up
2 The Turning
3 Waiting For The Rapture
4 The Shock Of The Lightning
5 I’m Outta Time
6 (Get Off Your) High Horse Lady
7 Falling Down
8 To Be Where There’s Life
9 Ain’t Got Nothin’
10 The Nature of Reality
11 Soldier On