Sabato 17 novembre, al Teatro Aurora, lo spettacolo di Massimiliano Civica è stato l’ appuntamento in programma per la Stagione di Teatro Contemporaneo di Marghera (Ve).
Protagonisti della performance sono stati due dei più promettenti attori eclettici del momento: Andrea Cambi, attore toscano, già conosciuto per la partecipazione al film LA CENA di Ettore Scola, e Bobo Rondelli, cantautore livornese, vincitore del PREMIO PIERO CIAMPI.
Una volta entrati in sala, qualcosa non torna: non è il pubblico ad aspettare l’inizio dello spettacolo, ma sono gli attori, comodamente seduti su delle sedie sul palco, ad aspettare che le persone finiscano di togliersi sciarpe, berretti e cappotti. L’atteggiamento un po’ sbracato ed ammiccante sembra invitare ad accelerare i tempi.
Ma forse non è proprio così: Andrea Cambi e Bobo Rondelli sono conosciuti per la loro familiarità con climi informali e densi dell’ animo della gente. E’ evidente che non siamo noi ad essere in ritardo, forse sono proprio loro che vogliono osservarci per un po’. Che vogliano farci sentire per un attimo i protagonisti dello spettacolo? Siamo noi ad interpretare spontaneamente la primissima parte?
Quest’ ipotesi non è da escludere, conoscendo come <<si siano formati – afferma Civica- a contatto del pubblico degli avventori di pub e bar, sui palchi sgangherati delle sagre di paese e si nutrano d’ incontri con altri esseri umani>>.
Civica è uno dei registi che probabilmente più si addice a dirigere i due attori toscani. A trentatré anni, reduce dal debutto dell’ attesissimo Mercante di Venezia, è da tempo impegnato nel teatro di ricerca e di recente è diventato direttore del Teatro della Tosse di Genova, importante punto di riferimento dello spettacolo italiano.
La rappresentazione si basa sullo scorrimento alternato di due piani. Il primo è composto di sei notti scure e spopolate in cui due assassini si pongono in agguato per uccidere la loro vittima. Dopo diverse battute, recitate in irresistibili dialetti sardo e siciliano, momenti di suspance e tensione, la vittima riesce sempre a scappare e i due malintenzionati rimangono sempre con un palmo di naso.
A queste sei irrisolte nottate si alternano sei cocenti giornate di sole, dove la vita continua a scorrere. Solo che, ancora una volta, i protagonisti degli sketch diurni sono creature ultime e disperate, quali una sfortunata prostituta, che invece di guadagnarsi la giornata vendendo il suo corpo, e dopo aver sfiorato l’idea di sedurre Ascanio Celestini, si ritrova a spingere una vettura che non riparte; dei tombaroli amanti di teschi, che ironizzano su Stefano Accorsi; vecchie libidinose, innamorate di una vecchia fiamma; ridicoli clown goffi e burloni.
Lo spettacolo è indubbiamente comico. La bravura dei due eclettici attori è indiscutibile, per la capacità versatile di riuscire a passare a situazioni molto diverse tra loro, dove i protagonisti richiedono peculiarità ovviamente molto differenti, che Cambi e Rondelli riescono ad interpretare con scioltezza, includendo improvvisazioni che ricordano tanto canovacci della Commedia dell’ Arte. Molto riuscita è anche l’ interazione col pubblico.
Nonostante questo, la sfortuna che attanaglia i protagonisti delle vicende rende il riso un po’ più amaro, sebbene battute e sketch siano impeccabili.
<<Grazie a Dio Bobo Rondelli e Andrea Cambi – scrive Civica nelle note di regia – non hanno mai seguito un seminario teatrale, ne tanto meno hanno un diploma di attore della Silvio D’Amico…..Sono due persone colte, per me maestri e angeli custodi. Hanno vissuto vite piene, con sconfitte e smacchi dolorosi e con piccole vittorie che ti fanno arrivare almeno fino a domani. Non conoscono la deprimente retorica delle note di regia, perché chi fa non parla, perché se davanti a te hai un’evidenza non occorrono parole per spiegarla.>>