E’ cominciata la gara fra i Musei più prestigiosi per aggiudicarsi la palma di migliore nel celebrare il centenario del futurismo. Non poteva che essere il Mart di Rovereto a dare avvio alle celebrazioni preparandosi a solennizzare l’evento con una serie di rassegne anticipatrici, prolegomeni a quella attuale inaugurata a metà gennaio dal titolo:
“Futurismo100 Illuminazioni Avanguardie a confronto: Italia-Germania-Russia”.
Il tema risulta quanto mai complesso e ancora aperto ad interpretazioni ed è alquanto interessante vedere i vari modi in cui il movimento si è sviluppato in contesti ambientali diversi.
Fenomeno culturale internazionale, capace di coinvolgere ogni aspetto della cultura – pittura, scultura, letteratura, architettura, cinema musica, fotografia, arredamento, decorazioni – senza escludere la cucina e la moda anche se, in verità la prima dopo la rivoluzionaria abolizione del ragù e degli spaghetti, simbolo emblematico della aborrita tradizione italiana, tornò ben presto coi suoi piatti tipici sulle mense di tutti, futuristi, compresi.
Il futurismo ha l’ambizione di essere arte totale e si presenta sulla scena mondiale, come prodotto tipicamente italiano. Fu infatti Marinetti a redigere il Manifesto del Movimento Futurista apparso il 20 febbraio del 1909 sulla prima pagina del Figaro. “E’ dall’Italia che noi lanciamo nel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, con il quale fondiamo oggi il Futurismo perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, archeologi, ciceroni, antiquari” Voleva celebrare” il movimento aggressivo, insonne, febbrile, passo di corsa, salto mortale, lo schiaffo e il pugno”. Nel suo Manifesto Marinetti si limitava a pensare alla poesia e alla letteratura ma ben presto esso dilagò, invadendo ogni angolo dell’espressione umana. Alla ricerca di visibilità e di compratori, un gruppetto di pittori italiani gravitanti su Parigi, colsero al volo l’occasione che veniva loro offerta , aderirono con entusiasmo a questo movimento pubblicando a loro volta, l’anno successivo, il Manifesto della pittura futurista. I firmatari originari, Boccioni, Russolo, Balla e Carrà partirono con impeto all’attacco del mondo pittorico legato alla tradizione adottando con entusiasmo i dogmi di questo movimento facendo dei suoi totem, l’auto la tecnica, la velocità, la città industrializzata i temi delle loro opere.
Ad loro ben presto si aggiunse Depero che da subito si riconobbe pienamente nella sua poetica e iconoclastie. Si giunse fino alla negazione stessa del supporto tradizionale dell’opera pittorica : nel discorso inaugurale del Bal Tic tac di Balla nel 21, Marinetti dichiara la superfluità del quadro in quanto, secondo i suoi dogmi l’arte doveva essere totalizzante coinvolgendo l’intero ambiente in cui l’opera andava inserita e di conseguenza risultavano superati anche i Musei.
La mostra del Mart è all’altezza del contenitore che la ospita, essendo infatti il primo ed unico Museo futurista in Italia. Riapre anche, dopo un lungo restauro la casa ‘arte di Depero l’artista nume tutelare dell’intero complesso sviluppato attorno al suo originale atelier. Coerente fino in fondo egli dipinge anche personalmente i giocattoli destinati ai più piccoli per educare i loro gusti fin dalla più tenera età. Nato in Francia ma creazione italiana, il Futurismo ben presto si diffonde in Italia e poi gradatamente con toni, accenti, influenze diverse, un po’ in tutti i paesi civilizzati.
L’attuale rassegna roveretana rende anche conto del viaggio di Marinetti in Russia nel 1914 e del resoconto fatto da Vladimir Lapsin rappresentando l’intreccio fra cubismo e futurismo di Gonciarova e Larionov e portando l’attenzione anche al modo in cui in Germania, il futurismo è stato recepito dagli espressionisti che in contemporanea occupavano la scena in Germania da Marc Ernst a Otto Dix al precocemente scomparso Franz Marc fondatore con Kandiski del Blaue Reiter.
Emozionante il momento in cui, di fronte ai nostri occhi , la curatrice e alcuni suoi collaboratori hanno sciolto i legacci che avvolgevano alcune delle ultime tele appena giunte da Mosca. Gli esperti maneggiavano le opere con la delicatezza e l’amore che si riserva a ciò che emoziona ed esalta.
“Futurismo 100: Illuminazioni. Avanguardie a confronto. Italia – Germania – Russia”
MART, Rovereto
corso Bettini 43, 38068 Rovereto (TN)
Numero verde 800 397760
dal 17 gennaio 2009 al 07 giugno 2009
www.mart.trento.it