Margherita Hack presenta “La mia vita in bicicletta”

La scienziata a Sottomarina per parlare del suo ultimo libro

Martedì 5 giugno al Centro Congressi di Sottomarina di Venezia, sold out per la presentazione dell’ultimo libro, “La mia vita in bicicletta” di Margherita Hack.
La scienziata per oltre due ore ha parlato della sua vita, della sua giovantù a scuola, delle estati passate al parco pubblico a Firenze dove ha incontrato l’amore della sua vita Aldo, che poi ha ritrovato all”università e ha successivamente sposato, e il suo grande amore per la bicicletta, nonostante sia stata campionessa di salto in lungo.
Ma la cosa più curiosa è stata come la Hack si sia avvicinata alla fisica e alle scienze dell’universo.

Dopo il liceo classico, dove già aveva scoperto la sua passione per la scienza e la matematica, si iscrisse all’università di fisica sempre a Firenze, dove le fu assegnata la “noiosissima tesi nozionistica di elettrostatica, dove si doveva fare copia incolla da riviste ottocentesche”, come lei stessa dice.

Dopo qualche settimana rifiutò la tesi e iniziò una nuova esperienza con un assistente discendente di Girolamo Fracastoro all”Osservatorio astrofisico di Arcetri.
Egli insegno a Margherita le basi dell’astrofisica, dall’osservazione dello spazio, alla misurazione della luce delle stelle, alla scoperta de pianeti.
Dopo la laurea nel 1944 come oggi anche la Hack fu precaria per tre anni, fece vari lavori, tra cui scrivere un libro di istruzioni per una macchina fotografica.

Dopo tre anni entrò nel mondo dell’insegnamento universitario e dell’astrofisica.
Per anni Margherita Hack attraverso lo studio dello spettro delle stelle, è riuscita a scoprirne la traiettoria, e anche nuovi pianeti, perchè attraverso la luce, anche sottratta a una stella, si può capire come una stella ruota attorno a un corpo celeste e la relativa massa.

Nella sua carriera attraverso lo studio della spettroscopia, ha scoperto stelle, galassie e pianeti, “di cui uno proprio ieri”, ricorda con gioia.

Durante la conferenza ha ricordato ai presenti di non mancare il giorno seguente all’alba al passaggio di Venere davanti al Sole, con delle lenti scure, perché il prossimo passaggio avverrà nel 2117.

Alla domanda “perché si è appassionata alla studio della luce nell’universo?”, la scienziata ha risposto che la luce è una sorta di macchina del tempo, permette all’uomo di vedere indietro, perché più lontano si guarda nello spazio e più lontano si vede, si può osservare ciò che era, non ciò che è.

Non solo una grande scienziata, ma una grande donna, che ha vissuto libera da condizionamenti e da stereotipi, che ai giovani presenti ha consigliato: “vivete liberi, realizzate voi stessi, ma rispettate le idee degli altri”.

Foto a cura di Romina Greggio Copyright © NonSoloCinema.com – Romina Greggio