Ritmo, energia, sperimentazione, gioco, gusto, conoscenza, capacità tecnica… tutte presenti, queste caratteristiche, nel suddetto disco. I !!! (chk chk chk) sono otto ragazzi originari di Sacramento ma che un lustro fa si sono trasferiti a New York, escono con il loro terzo lavoro (su etichetta Warp), dove la miscela del cosiddetto punk-funk è elaborata in modo molto coinvolgente e convincente.
Un flusso irresistibile. Siano i suoni elettronici o i bassi imperanti di Must be the moon, o la voce ossessiva recitante come slogan, o rappata e alternante brevi ritornelli, i fraseggi chitarristici o la varietà di suoni (archi, synth, sax, percussioni afro…) inseriti con maestria; e si può forse restare indifferenti alla chitarra funky e ai suoni industrial su pulsante base dance della traccia numero cinque? No. Infatti, ascoltando Heart of hearts, (tralaltro canzone scelta come primo singolo), è impossibile starsene immobili senza avere un sussulto; troppa l’energia che infonde, e non si può che reagire muovendosi come tarantolati, o magari, se non si è in pista da ballo, anche solo battendo un piede a tempo. La sontuosa miscela di suoni non si ferma certo qui, ma continua incredibilmente, senza cali di qualità, nei 48 e passa minuti del CD, conferendogli una compattezza inequivocabile; se mai è il ritmo a calare, ma solo nell’epilogo di Infiniford, una ballata con piano-voci-feedback vari.
Una bella evoluzione quella dei !!!, che nel 2004, all’uscita di Louden up now (su etichetta Touch and go) aprivano i concerti dei RHCP cercando di fare proseliti in un pubblico più vasto; ora invece, con i più conosciuti LCD Soundsystem e i Rapture, vanno a costituire il terzetto di punta dell’attuale scena newyorkese (post)punk-funk, una corrente che miscela in modo formidabile la musica dance, il funk, il punk, l’hip hop, la techno e quant’altro, per non piantare steccati troppo limitanti. Stupenda la dichiarazione d’intenti, così laconicamente riassunta col titolo di una delle canzoni: Bend over Beethoven (piègati Beethoven), un po’ l’evoluzione di Roll over Beethoven di Chuck Berry, ma il concetto è più o meno lo stesso: si può sempre andare oltre, non bisogna mai smettere di cercare nuove vie, di sperimentare, non importa se prima di te ci sono stati giganti come Beethoven, e allora, anche a rischio di essere un po’irriverenti. In qualche momento sembra di risentire i primi, nevrotici, Talking Heads elevati al quadrato (sentire All my heroes are weirdos), fortemente rimasterizzati e intrisi di elettronica; qualche sfumatura psichedelica in Break in case of anything e poi l’unico momento di tranquillità, che posizionato lì alla fine ci sta proprio bene, considerando il caso (qui più che probabile, ma in genere molto raro) di ascoltare un disco dalla prima all’ultima canzone senza mai usare i tasti “stop” o “pausa”, trascinati dall’ondata di suoni e ritmo.
Il progetto grafico (copertina, sito internet, ecc…), è stato realizzato dall’artista Kevin Hooyman; meritano una visita il sito ufficiale dei !!! (chkchkchk.net) e quello dell’artista (kevinhooyman.com).