“Musikanten” di Franco Battiato

Sinfonia filmica con stecche e stonature. Il cantautore-filosofo presenta a Venezia la sua seconda opera cinematografica

Orizzonti
In un’intervista concessa a qualche settimana dalla fine delle riprese, l’indiscutibile talento siciliano diceva: “Sta venendo bene, ma non diciamolo troppo in giro…”. Dubito che stesse parlando di questo film. Forse ce n’è un altro che tirerà fuori all’improvviso spiazzando tutti, come è sempre abituato a fare spinto dalla sua voglia di fare sempre qualcosa di nuovo e innovativo.

“Musikanten” è la storia di Marta e Nicola (Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni, visti insieme ne “La meglio gioventù” di Giordana), autori e sceneggiatori di un programma televisivo che parla, appunto, di musici girovaghi. Durante le riprese, i due sono alla ricerca di strani personaggi, di pensatori eversivi (o completamente fuori dal mondo) per un loro nuovo progetto, L’Altrove. Le loro ricerche li porteranno a conoscere un fantomatico professore in grado di fare regredire un soggetto nel passato. Marta, ossessionata dal genio di Beethoven regredirà nel 1826, dove vestirà i panni di un principe confidente del grande compositore (interpretato da Alexandro Jodorowsky). Il film, da questo momento in poi, ci descriverà gli ultimi anni della vita del genio musicale, rappresentandocelo come un personaggio intollerante e indisponente verso tutto ciò che lo circonda: un mondo filtrato nervosamente dalla sua sordità.

Il film, accolto con numerosi dissensi alla proiezione stampa, lascia perplessi. Nonostante alcuni momenti di folle ironia, non riesce a tenere insieme le parti che Battiato voleva intenzionalmente (forse) rappresentare come sezioni di una sinfonia. Disconnesso.

La scelta stilistica delle microcamere, delle digitali, della riprese a spalla, della grana vistosamente grossa,
che si alternano durante la visione, restano imcomprensibili: differenziare la regressione temporale dalla vera vita dei due sceneggiatori? distanziare la genialità di Beethoven dalla discutibile creatività di Marta e Nicola? Tutto è indefinito.

Inoltre, non si è davanti a delle buone interpretazioni, ad una buona messa in scena. Jodorowsky è istrionico nella sua interpretazione, ma cade nell’esagerato e nell’odioso. Per non parlare delle battute “ultrafilosofiche e mistiche” che lasciano spazio a delle spontanee risate, che all’inizio fanno pensare a della buona autoironia, ma che in realtà sono considerazioni che appesantiscono inverosimilmente i dialoghi.

La particolarità di Battiato può risultare indecifrabile. Ma come accenna il direttore di rete della emittente del film “tutto è comunicazione, e il messaggio deve arrivare facilmente al pubblico”. Battiato rimandato.

Titolo originale: Musikanten
Nazione: Italia
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 92′
Regia: Franco Battiato
Cast: Sonia Bergamasco, Michela Cescon, Chiara Conti, Fabrizio Gifuni, Alejandro Jodorowsky, Chiara Muti
Produzione: Francesco Cattini
Data di uscita: Venezia 2005