Riserva indipendente. La musica italiana negli anni Zero

Il primo libro dedicato alla scena musicale alternativa nostrana

Davide Toffolo, cantante dei Tre Allegri Ragazzi Morti, durante l’intervista per una rivista musicale, disse che la musica alternativa italiana d’oggi ha lo stesso valore della musica popolare “di una volta”.

Come testimonia la recente presenza di Marta sui Tubi e Almamegretta al Festival di Sanremo, è indiscutibile, infatti, che gli artisti indipendenti che rappresentano la musica italiana degli anni Duemila siano sempre più riconoscibili anche dal grande pubblico.

A ragione di ciò, Francesco Bommartini, giornalista per L’Arena, blogger e musicista, ha deciso di pubblicare Riserva Indipendente, La musica italiana negli anni Zero (288 pagine, 18,50 euro), edito da Arcana. Il libro raccoglie le visioni, le considerazioni e gli aneddoti dei principali artisti italiani quali Verdena, I Ministri, Tre Allegri Ragazzi Morti, I Cani, Bud Spencer Blues Explosion e moltissimi altri. E c’è pure spazio per etichette, booking agency, video maker e giornalisti musicali della scena.

A completare l’analisi del giornalista ci ha pensato Giordano Sangiorgi, presidente del Mei (Meeting delle Etichette Indipendenti), grazie ad un’accurata prefazione all’opera sulla musica italiana del presente e del futuro:

«Ritengo che sia importante fare un focus con i protagonisti della scena musicale indipendente italiana. Capire cosa stanno facendo, in una fase di transizione difficile e piena di ostacoli come quella che stiamo vivendo, può essere rivelatorio. Ed è un peccato che i membri di questa scena facciano sempre un passo indietro, si scherniscano, pensino di essere qualcosa in meno di quel che sono in realtà. Perché potrebbero essere un elemento trainante della cultura, della società, dell’immagine e anche dell’economia del nostro Paese».