“SENZA CONFINI, SOLO BORDI” Jackson Pollock – Dipinti su carta

La mostra proviene dal Deutsche Guggenheim Berlin e presenta una retrospettiva di 55 opere del pittore americano che documenta le fasi più importanti della ricerca grafica del protagonista dell’ ”action painting”, dalle iniziali influenze figurative europee alle composizioni astratte del periodo successivo.

Come è noto Peggy Guggenheim sin dai suoi esordi dedicò al noto pittore americano quattro personali allestite presso la sua storica galleria di New York, “Art of This Century” oggetto fra l’altro di una recente ricostruzione a Cà Venier dei Leoni (Peggy e Kiesler. La collezionista e il visionario, ottobre 2003-gennaio 2005).

L’attuale mostra espone circa 700 opere inedite per il pubblico italiano. Si tratta di lavori su carta realizzati da Pollock che utilizzava diversi media, dai più tradizionali – matita, inchiostro, acquerello, guazzo, collage – ai più sperimentali che includevano le originali colate di smalto degli anni ‘50. La sua prima personale tenutasi alla galleria “Art of This Century”, risale al novembre del 1943, l’artista vi espose dipinti e disegni, metodo che assecondò anche nelle successive occasioni nella volontà di dare pari dignità e valore alle sue proposte. Ed effettivamente la produzione grafica che per certi versi appare più fresca e spontanea della contemporanea produzione su tela, può subire una stessa impostazione di lettura e di esegesi critica al pari di quella pittorica.

In apertura della mostra è “Harbor and Lighthouse”, approssimativamente realizzata tra il 1934 e il 1938, un suggestivo acquarello su carta che documenta il suo interesse nei confronti di un pittore come Edward Hopper e all’analogo soggetto, “The Lighthouse at Two Lights” del 1929, conservato al Metropolitan Museum di New York.
Anche nei disegni possiamo sottolineare il graduale ma efficace passaggio dalla figurazione all’astrazione, passaggio sottolineato proprio grazie alla conoscenza di Peggy e del surrealismo che la collezionista apprezzava moltissimo.

Già in “Senza titolo” del 1944, si avverte questa sorta di influenza surrealista nell’adozione di un’avvincente scrittura automatica tipica di molti rappresentanti di quell’avanguardia per poi passare alla tipica cifra del “dripping” e agli “spruzzi” già evidenti in “Senza titolo” del 1946 ca., fino ad arrivare alle forme più liriche e calligrafiche dei primi anni ’50 in cui privilegia le linee filamentose colorate su fondo bianco o bianche su fondo nero.

Senza Confini, solo bordi Jackson Pollock Dipinti su carta
A cura di Susan Davidson
4.VI.2005- 18.X.2005
Collezione Peggy Guggenheim
Palazzo Venier dei Leoni
701 Dorsoduro 30123 Venezia, Italy
Orario d’apertura: 10.00-18.00; chiuso il martedì
Ingresso: euro 10; euro 8 senior oltre i 65 anni; euro 5 studenti; gratuito 0-12 anni
Ulteriori informazioni: Alexia Boro tel. 041. 2405404
http://www.guggenheim-venice.it/italiano/index.htm