Sanremo 2014 – Quinta Serata

Arisa vince la 64^ edizione del Festival di Sanremo

Cala il sipario sulla sessantaquattresima edizione del Festival di Sanremo, e la finale non sembra essersi voluta allontanare dal piattume contagioso delle precedenti serate. Emblematica ne è l’apertura, con un Terence Hill in versione Don Matteo che celebra il matrimonio tra Fabio Fazio e Luciana Littizzeto. Certo, d’ora in poi non si potrà che migliorare!

A esibirsi sul palco dell’Ariston sono tutti e tredici i cantanti in gara. Tra questi, i tre finalisti saranno scelti per il 50% dal televoto e per il restante 50% dalla giuria di qualità presieduta da Paolo Virzì. Le canzoni, già note, sono ben lontane da quei “Capolavori” annunciati all’inizio, questo si sa.

Servirà l’esibizione di Ligabue, intorno alle 23, a risollevare le sorti di una serata triste più che mai. E l’Ariston, per una ventina di minuti, ha così l’occasione di trasformarsi in un grande stadio con una quantità di rock che non si sarebbe vista neanche sommando le quattro serate precedenti.
Ma Sanremo è pur sempre una gara, e veniamo allora ai risultati finali.

Cristiano De André fa man bassa di premi con la splendida Invisibili, capolavoro assoluto del Festival inspiegabilmente scartato nella prima serata, conquistando sia il Premio della Critica Mia Martini, che il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo. A essere premiati, anche i Perturbazione che si aggiudicano il Premio della Critica della sala stampa Lucio Dalla.

Ad accedere in finale, invece, sono Arisa, Raphael Gualazzi con Bloody Beetroots e Renzo Rubino. Gli ultimi due, provenienti da Area Sanremo, e la prima da Sanremo Lab. Finale tutto sommato prevedibile, fatta eccezione per l’esclusione di Francesco Renga, favorito assoluto dell’edizione, evidentemente castigato dalla giuria di qualità.

Poco prima dell’incoronazione del vincitore, intorno all’una di notte, hanno modo di esibirsi anche i giovani. E allora una domanda sorge spontanea: non sarebbe stato meglio tagliare i tanti inutili siparietti nel corso della serata e dare più spazio ai ragazzi, consentendo loro di presentare le versioni integrali dei brani e, soprattutto, di farlo a un orario decente? Evidentemente no e, paradossalmente, ad avere la precedenza sulle nuove proposte è pure Riccardo Sinigallia, escluso dalla gara, ma che sembra aver ricevuto più benefici che svantaggi da questa eliminazione.

Comunque, è l’una e mezza ed è tempo di decretare il vincitore. D’altra parte, il conduttore è pur sempre il pantofolaio Fabio Fazio, mica la si può tirare troppo per le lunghe! L’ambitissimo premio (certo per il significato morale e non per l’estetica) va ad Arisa, con Controvento, pezzo firmato dall’ex compagno Giuseppe Anastasi, già coautore di quella Sincerità che nel 2009 l’aveva portata dritta al successo. Sicuramente non il pezzo migliore della cantante lucana, né il più meritevole dell’edizione. Ma, come si dice? Sanremo è Sanremo.