Sanremo 2014 – prima serata

Pronti, Sanremo, via!

Si apre la 64. Edizione del Festival di Sanremo con un piccolo problemino alla scenografia, e per dirla con le parole di Fabio Fazio “come inizio non c’è male”. Ma questo non è niente rispetto alla protesta che segue di li’ a poco. Un fuori programma con una protesta di due lavoratori arrampicati a una balaustra del Teatro Ariston che Fazio riesce a gestire in maniera sobria per quanto può.

Dopo l’intervento di Luciana Littizzetto inizia la gara vera e propria. La prima cantante in gara è Arisa con Lentamente (il primo che passa), un brano “lento”, in classico stile sanremese, noisamente melenso e poco originale, nonostante il ritmo bolereggiante. Segue il suo secondo brano Controvento che vede una Arisa un po’ incerta in diversi passaggi e che anche in questo caso non riesce a stupire. Difficile la scelta tra i due pezzi. A passare è Controvento, in realtà una valeva l’altra.

Si continua con Frankie Hi-Nrg con Un uomo è vivo, il ritmo non è male ma l’energia è poca, non coinvolge ma non delude del tutto. Il secondo pezzo Pedala porta il tocco inconfondibile del cantante, più a suo agio con rime e ritmo Frankie sembra tornato in forma, è sicuramente il pezzo migliore fra i due. Ed è questo che continua la gara.

Dopo il lungo (lunghissimo) intervento di Fazio insieme a Letizia Casta si continua con la gara con Antonella Ruggero e Quando balliamo. La voce e l’eleganza della Ruggero non si discutono ma il pezzo risulta un po’ “vecchio”.
Il secondo pezzo Da Lontano risalta la vocalità della cantante che offre una interpretazione personalissima e originale, un classico brano melodico in sintonia col canone sanremese. Ed è proprio questa la preferita dal pubblico.

Poi è il momento di Raphael Gualazzi con The Bloody Beetrots con Tanto ci sei un mix ben calibrato tra blues e jazz, uno dei pezzi più carini proposti. Lui è bravo, canta bene e il leggero tocco elettronico impreziosisce il tutto. Liberi o no, il secondo pezzo, è energico e porta un po’ di movimento e brio. E anche se Gualazzi scivola qua e lá, gli va dato il merito di aver portato due brani originali. A continuare la gara è Liberi o no.

La gara si ferma nuovamente per un altro ospite. Tocca a Raffaella Carrá che con ballerini, luci colori e un look giovane porta un po’ di energia a una gara che sembra sottotono tolta qualche piccola eccezione. Anche se l’intervento risulta eccessivamente lungo la Carrá dimostra, ancora una volta, la sua padronanza del palco.

Si continua con la competizione, Cristiano De Andrè propone Invisibili e Il cielo è vuoto. Il primo con una sonorità piacevole e un buon testo, il secondo più minimalista e particolare. Ed è il secondo che passa il confronto.

Inizia a farsi tardi e l’attenzione non è piu la stessa. Tocca poi a I Perturbazione con L’unica e L’Italia vista dal bar, due pezzi orecchiabili che però non lasciano il segno. Ed è con il primo che il gruppo continuerá la gara. Giusi Ferreri propone Ti porto a cena con me. Incerta, forse emozionata la Ferreri offre una prova non priva di difetti. E L’amore possiede il bene che viene premiata dal pubblico e passa il turno.

Una prima serata decisamente troppo lunga, con molto (forse troppo) spazio dedicato agli ospiti che hanno intervallato la gara. Gara che è soltanto all’inizio.