Da ben tre giorni qui nella piccola e vivace Annecy si respira ovunque aria di cinema italiano. Sale invase da nostre produzioni, foto di grandi attori per strada, mostre, retrospettive e quant’altro, tutto made in Italy.
Ben sette le sezioni del Festival. Nove i film in concorso per la sezione lungometraggi: “Sopra e sotto il ponte” di Alberto Bassetti, “Il resto di niente” di Antonietta De Lillo, “Alla luce del sole” di Roberto Faenza, “Nessun messaggio in segreteria” di Paolo Genovese e Luca Miniero, “E se domani…” di Giovanni La Parola, “Saimir”, di Francesco Munzi, “Fratelli d’Italia” di Roberto Quagliano, “Un silenzio particolare” di Stefano Rulli e per finire, “La passione di Giosuè l’ebreo”, il discusso film di Scimeca presentato all’ultimo festival di Venezia. Di particolare interesse saranno le visioni delle opere prime di Bassetti e La Pàrola, le uniche pellicole ancora inedite in Italia.
La sezione cortometraggi conta 10 opere, tra cui l’esordio alla regia di Valerio Mastrandrea con “3,87”. A seguire “Addio” di Giorgia Lepore, “Buongiorno” di Melo Prino, “Oh partigiano!” di Ernesto Lama, “Latin lover” di Dario Zanasi, “Mio fratello Yang” di Massimiliano e Gianluca De Serio, “Guarracino” di Michelangelo Fornaio, “Compito in classe” di Daniele Cascella, “L’apprendista” di Giacomo Gatti, “E adesso raccontami di te” di Alessandro Greco. A uno di questi sarà assegnato il Premio Kodak.
Ed è solo l’inizio. Tra le altre sezioni spicca un omaggio alla città di Bologna con la proiezione di opere di maestri del passato quali Fellini (La strada), Zurlini (La ragazza con la valigia) e Avati (Ma quando arrivano le ragazze?). E opere di esordienti come Paolo Angelini (Paris Dabar) e il duo Merini-Bolognesi (Cavedagne). A impreziosire il tutto vi è anche una manciata di film restaurati proprio dalla cineteca di Bologna, tra cui il “Maciste all’inferno” (1926) di Brignone proiettato con accompagnamento musicale il giorno della pre-overture. Anche le mostre fotografiche (una su Cesena, una di Angelo Novi) si riallacciano all’Emilia-Romagna; allestita anche una mostra dei bozzetti disegnati da Fellini e Allegria Italia! Galleria di ritratti dei nostri divi storici.
Nella sezione Panorama troviamo una nutrita rappresentanza di film italiani recenti e spesso poco commerciali come “La febbre” di Francesco Alatri, cui è stato consegnato ieri il Premio Sergio Leone. Sempre nella stessa sezione anche “Quando sei nato non puoi più nasconderti” di Giordana, film scelto per inaugurare la manifestazione. Ma anche “Gas” di Luciano Melchionna, “Io no” di Ricki Tognazzi, “Certi bambini” dei fratelli Frazzi, “Dopo mezzanotte” di Ferrario e altri ancora. Vi è anche un’appendice della sezione “politicamente impegnata”, “Mafia blues”, con tre documentari: “Diario di una siciliana ribelle” e “l’ultimo padrino” di Marco Aminta e “Paolo Borsellino” di G.M. Tavarelli.
Sempre in ambito documentaristico, la mini sezione Protraits du cinema italien propone documentari su Pasolini, Petri, Amidei e Maria Denis.
Di particolare interesse la sezione Master class curata da Riccardo Tozzi della Cattleya che propone una decina di fortunate co-produzioni sfornate dalla casa di produzione italiana (Non ti muovere, Ovunque sei, Caterina va in città, Tre metri sopra il cielo, El Alamein, Io non ho paura, Vas, vis e devenis, Callas forever, il già citato film di Giordana e La bestia nel cuore della Comencini scelto per chiudere la kermesse). Dicevamo interessante sezione, in quanto si ricollega al principale obiettivo della manifestazione: incentivare le co-produzioni tra Italia e Francia, creare delle sinergie che premino la continuità di collaborazioni cinematografiche proficue e culturalmente stimolanti. A tal proposito sono state organizzate diverse tavole rotonde in cui si discuterà del destino delle co-produzioni europee.
Ma Annecy è anche un’occasione per promuovere e diffondere il cinema italiano in Francia e per far conoscere pellicole che spesso non passano in sala.
Tanti gli ospiti italiani: Stefania Rocca, Luigi Lo Cascio, Valerio Mastrandrea; Giuseppe Piccioni sarà presidente della giuria che vanta Chiara Caselli come unica giurata italiana. E stasera sapremo chi sarà il fortunato vincitore della Palmarès d’Annecy.
per ulteriori approfondimenti si rimanda al sito del festival
www.annecycinemaitalien.com