Tratto dal romanzo di Amanda Davis (morta in un incidente aereo mentre promuoveva il suo libro) “Wonder when you’ll miss me” (2003), adattato per il grande schermo dal regista con Chiara Barzini e Luca Infascelli, e dopo una gestazione di sette anni, esce il 1 Luglio una favola di formazione, da vedere e, soprattutto, da far vedere nelle scuole.

È il bullismo nella forma del body shaming (prendere in giro le persone per qualche caratteristica del loro aspetto fisico) ad essere indagato in questa storia resa film con un sentimento inconsueto, non tenero, ma di chi sa ascoltare, e uno sguardo di partecipazione attiva, nel senso di emotiva.

Amanda, soprannominata dai compagni liceali “flaccida” e la sua amica di troppe taglie in più sono in fuga.
Con un andirivieni temporale, che intreccia presente e passato prossimo, Francesco Fei sgarbuglia i fatti sul cosa sia successo alle due amiche.

“Mi chiedo quando ti mancherò è la storia di una ragazzina che con coraggio e tenacia – racconta Fei – affronta la vita attraverso percorsi che possono apparire sconclusionati e caotici ma che la portano per tentativi a conoscere se stessa e a maturare fiducia nelle proprie capacità. Le sue debolezze sono il punto di partenza di una grande volontà, pura e sincera, che è molto lontana dalla passività in cui molti adulti si lasciano cadere.

Mi chiedo quando ti mancherò è una favola sull’amore, prima di tutto, verso sé stessi.
Le due attrici Beatrice Grannò e Claudia Marsicano danno al film un valore aggiunto di leggerezza (non superficialità) e credibilità.