“L’ ESTATE INCANTATA” di RAY BRADBURY

L’estate, due ragazzini e intorno a loro una cittadina e i suoi particolarissimi abitanti

1928, Green Town, Illinois. L’estate è alle porte e Tom e Douglas Spaulding, rispettivamente di dieci e dodici anni, si apprestano ad abbracciarla, ad accarezzarla, a baciarla, insomma a viverla.

La loro estate è fatta di ginocchia sbucciate, di corse infinite, di scarpe da ginnastica nuove nuove, di gelato alla vaniglia e al cioccolato, di limonate, di giochi e soprattutto di vino al dente di leone. Lo fa il loro nonno e quello è il simbolo della loro estate. Lo devono imbottigliare in vista dell’autunno, così, anche nei mesi più freddi, guardando le bottiglie in cantina si ricorderanno di quello che era successo mesi prima, durante la stagione più calda dell’anno, che non può che essere, per loro, magica ed incredibile.

L’estate incantata è, in sostanza, una raccolta di racconti che ha in comune la presenza dei giovani fratelli Spaulding, a volte protagonisti delle vicende narrate, a volte semplici comprimari. E’ la prima opera della trilogia di Green Town, immaginaria cittadina di provincia che però viene collocata da Ray Bradbury in uno stato realmente esistente, l’Illinois, che non a caso è lo stato dove è nato e cresciuto. Insomma, eventuali riferimenti autobiografici potrebbero essere tutt’altro che causali!

L’estate incantata è un libro popolato di ragazzini, di qualche giovane adulto sui trent’anni e di tanti anziani e consiste nella sorprendente narrazione di particolarissimi gesti quotidiani, semplici e a volte perfino scontati, ma che, raccontati dalla penna di Bradbury assumono una valenza straordinaria: ed è così, per esempio, che l’ ascoltare un anziano che parla del suo passato diventa, per dei ragazzini, un incredibile viaggio nel tempo. Più nello specifico, dunque, L’estate incantata è un inno alla vita, alla più semplice, se vogliamo, l’unica in grado di opporsi alla morte che è la fine di tutto, è una nube nera che scende dall’alto e rende tutto triste, irreale.

Un capolavoro di rarissima poesia ed intensità che, rispetto alla produzione fantascientifica bradburiana, rappresenta una dolcissima variazione sul tema.

L’estate incantata, Ray Bradbury, Mondadori, 1985, pp. 221