Concorso
Justin (Ralph Fiennes) è un funzionario dell’Alto Commissariato Britannico in Kenya. Tessa (Rachel Weisz) è una giovane e ricca attivista per i diritti umani. Compassato ed equilibrato lui; estroversa e combattiva lei. Un giorno s’incontrano ad una conferenza a Londra dove le loro polarità opposte inevitabilmente si attraggono. Dopo il matrimonio si trasferiscono in Africa, per proseguire la carriera diplomatica lui, per mettersi realmente al servizio di chi ne ha bisogno lei. Ma le indagini condotte da Tessa su alcuni medicinali sperimentali somministrati a malati di AIDS da compagnie farmaceutiche occidentali irretiscono qualcuno che preferisce assassinarla piuttosto che perdere qualche milione di dollari. Così, dopo la morte della moglie, Justin non può fare a meno di mettersi sulle tracce dei mandanti dell’omicidio nel disperato tentativo di far emergere la verità.
Tratto dall’omonimo romanzo di John Le Carré, “The Constant Gardener” racchiude in sé molte tematiche e diversi generi. La storia d’amore tra i protagonisti si intreccia sapientemente con la difficile tematica dello sfruttamento del continente africano, mentre l’indagine sulla morte di Tessa diventa per il protagonista una riflessione interiore sui suoi sentimenti verso la moglie e, allo stesso tempo, verso quella parte indifesa del genere umano che lei voleva aiutare. Non solo un giallo politico dunque, ma soprattutto una storia di passioni e di denuncia dove le emozioni vanno di pari passo con le investigazioni poliziesche.
Meirelles e la produzione decidono di girare il film (per le sequenze africane) con una piccola troupe, senza dover ricostruire alcuna location, direttamente in Kenya, immersi nella povertà, nei colori e nelle difficoltà quotidiane di una popolazione ridotta allo stremo dalle carenze alimentari, dalle malattie e dalle guerre. E la macchina da presa a spalla utilizzata per queste scene rende realistiche e quasi documentarie le miserie di questa gente. Ma ciò che spicca ancoro di più, per contrasto, sono le profittatrici intenzioni del mondo occidentale che – già parte essenziale della narrazione – emergono limpidamente grazie alla contrapposizione tra la serafica, fredda ed eterea fotografia utilizzata per descrivere i centri del potere, l’Europa benestante che con una mano concede aiuti umanitari e con l’altra adopera i paesi del Terzo Mondo come serbatoi di risorse umane e minerarie, e quella calda, passionale e vivace usata per raccontare l’inerme sofferenza unita alla grande voglia di vivere della popolazione africana.
Così, una piccola-grande storia d’amore diventa il mezzo attraverso il quale parlare di corporations farmaceutiche, dello sfruttamento di chi non può difendersi e di insensibilità. Ma contemporaneamente, ed è questo uno dei meriti principali del film, una sordida vicenda di interessi economici riesce a nascondere al suo interno il difficile percorso di due amanti verso la comprensione reciproca e la compenetrazione di ideali comuni. Dopo “City of God”, Meirelles dirige un altro ottimo film che, tra splendidi paesaggi naturali e violente bassezze dell’animo umano, appassiona, sensibilizza e fa riflettere.
Titolo originale: The Constant Gardener
Nazione: Gran Bretagna, Kenya, Germania
Anno: 2005
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 128′
Regia: Fernando Meirelles
Sito ufficiale: www.theconstantgardener.com
Cast: Ralph Fiennes, Rachel Weisz, Hubert Koundé, Sidede Onyulo
Produzione: Simon Channing-Williams
Distribuzione: Bim
Data di uscita: Venezia 2005