Il gregge del “Bagaglino” di Loro 1 qui canta e coreografa “viva l’Italia, meno male che Silvio c’è”. L’imprenditore arrivista (Scamarcio) con moglie (Axen) e ape regina (Smutniak) sono riusciti a entrare alla corte sarda di Silvio Berlusconi (Toni Servillo). Mentre Veronica (Elena Sofia Ricci) prosegue con i suoi dubbi etici e filosofici sull’uomo che l’ha travolta sentimentalmente, il marito organizza cene d’affari, politiche e altre molto allegre.

foto: Gianni Fiorito

E’ sempre tutto arbitrario e tutto documentato in un contesto di fantasia, come per Loro 1.
Del resto Loro 2 altro non è che la seconda parte, una continuazione biologica del primo film. No, non era affatto necessario dividere in due parti, scelta azzardata compiuta se non per guadagnare, forse, qualche soldo in più.

foto: Gianni Fiorito.

“Cos’è un venditore? E’ un uomo solo. Forse il più solo al mondo. E’ un persuasore. Noi convinciamo il prossimo; convinciamo della bontà dei nostri sogni. Facciamo diventare i nostri sogni, i loro!”

foto: Gianni Fiorito.

Trofei vinti con la sua squadra e feste a bordo piscina fanno da scenografia all’uomo che vuole essere il sogno del futuro, tra fiction tremende (Congo Diana) interpretate dalle sue pupille, tutte con marchiate con la farfallina gioiello al collo, e tra compravendita di senatori per tornare al suo gioco preferito: governare dopo la crisi del 2006.

foto: Gianni Fiorito.

L’altruismo è il miglior modo di essere egoisti

Come dicevamo, non è un seguito. Eppure qui cambia il tono, Servillo è quasi sempre presente in scena, come cambia la luce. Loro 2 è più una lettura sorrentiniana del copione di vita di un uomo irriducibile, pieno di sé. Registicamente impeccabile, ma senza la folgorazione, le trovate memorabili de Il Divo, utilizza la luce come un dialogo per riflettere la cupezza e la malinconia dei personaggi.

foto: Gianni Fiorito.

Paolo Sorrentino e il suo co-sceneggiatore Umberto Contarello indagano la personalità di un uomo solo al comando mentre cerca di destreggiarsi fra traditori e compleanni di diciottenni perché lui vuole essere amato da tutti!

Siamo legati da una lunga amicizia e dallo stesso chirurgo plastico

foto: Gianni Fiorito.
 Il film finisce nel 2009 tra le macerie dell’Aquila, Berlusconi al governo cammina tra sfollati disperati e operai devastati. La statua di un Cristo sofferente viene estratta da una chiesa. Intorno solo macerie e solitudine. Finale perfetto.