Al teatro Piccolo Arsenale una commedia poco nota di Carlo Goldoni.
Zelinda e Lindoro è una trilogia scritta originariamente in francese durante gli anni in cui Carlo Goldoni lavora per la comédie italienne a Parigi. Il testo, nell’originale Les amours de Arlequin, viene tradotto per il pubblico veneziano del teatro San Luca a cui Goldoni continuava a mandare testi. Nel passaggio da commedia dell’arte in francese a commedia in italiano, Les amours de Arlequin diventa una testo nuovo in cui emerge il modo della borghesia veneziana, in cui Arlecchino e Camilla diventano Zelinda e Lindoro, due giovani socialmente connotati.
Lo spettacolo di Jean Claude Berretti punta proprio sull’enfatizzazione di questa matrice di dramma borghese che è insista nella commedia. L’adattamento e la riduzione della trilogia è affidata ad una tra le studiose più note di Carlo Goldoni, Ginette Herry che ha reso omogenea la vicenda, senza evidenziare lo stacco tra i primi due nuclei e l’ultimo.
Zelinda e Lindoro sono due giovani che si amano, ma il loro amore viene minato prima dall’attenzione che Don Flaminio riserva per la giovane, poi, dopo il matrimonio, dalla gelosia di Lindoro e, infine, dal testamento del defunto Don Roberto che riaccende la gelosia dei due giovani.
La scelta registica trasforma questa vicenda un po’ trita in un dramma borghese, in cui l’elemento comico passa in un secondo piano, per assumere nella terza e ultima parte alcuni echi cechoviani, di strehleriana memoria.
La troupe de La comédie de Saint Etienne sostiene egregiamente il ritmo narrativo, muovendosi con sicurezza su un palcoscenico in cui l’attrezzeria è ridotta al minimo necessario per connotare diversi interni e il giardino innevato del terzo momento.
Colpisce senza dubbio la recitazione partecipe all’emotività dei personaggi, ora realistica, ora commovente e mai comica, coadiuvata dalla gestualità accurata e dalla coralità ben concertata.
Uno spettacolo che ha come cifra un gusto per la misura, e per il piacere della parola, che si gode tutto d’un fiato. Da vedere.
Zelinda et Lindoro da Carlo Goldoni – adattamento Ginette Herry – regia Jean-Claude Berutti – musica originale Jean-Marcel Kipfer – scene Rudy Sabounghi – con Luis Bonnet (Don Roberto), Valérie Bauchau (Donna Eleonora), François Sauveur (Don Flaminio) Julie de Maupeou (Zelinda), Anthony Breurec (Lindoro), Shams El Karoui (Barbara), François Font (Don Federico), Denis Léger-Milhaud (Fabrizio), Jean-Pierre Laurent (Maestro Cigolini) Fabien Grenon (un portantino, Mingone, Costanzo, Maestro Pandolfo), Riad Gahmi (il Notaio), Pauline Laidet (Tonina) – costumi Colette Huchard – luci Laurent Castaingt – produzione La Comédie de Saint-Étienne – Centre Dramatique National – in coproduzione con les Châteaux de la Drôme, Théâtre de la Place – Liège (Belgio)