I Beady Eye in concerto a Padova

Sono state queste tre parole, il leitmotiv al Gran Teatro Geox di Padova che ha visto trionfanti i Beady Eye, nuova band di Liam Gallagher, già leader con il fratello Noel, degli Oasis. Chi si aspettava un copia del gruppo che ha segnato in maniera indelebile gli ultimi vent’anni della storia del rock, sarà rimasto sicuramente deluso, ma di certo sono stati all’altezza delle aspettative di coloro che volevano passarsi una serata all’insegna del puro Britrock made in UK!

Il concerto è stato aperto dai The Hacienda, gruppo indie rock in stile The Kooks e Arctic Monkeys, composto da 5 ragazzi di Firenze, che ha già alle spalle numerosi concerti in Italia ed all’estero e che ha realizzando un’ottima live performance, sia per la qualità dell’esecuzione, che per la peculiarità e la carica dei pezzi.

Ore 21.30, salgono i Beady Eye sul palco e subito il pubblico è in visibilio. Un’ ora e venti di urla e transenne al limite della sopportazione. Liam & Co. in ottima forma, hanno eseguito tutti i quindici pezzi dell’ album d’esordio Different Gear, Still Speeding, composto da pezzi rock che ricordavano un sound alla Stone Roses e della Madchester di Tony Wilson degli anni ‘80 ed altri più melodici, riconducibili all’ultimo periodo Beatlesiano.

Stilosi come non mai, tra giacche, giubbotti, sciarpe (gentilmente sponsorizzati dalla Pretty Green, azienda di abbigliamento di Liam Gallagher) e tagli di capelli curati fino all’ultimo ciuffo, i Beady Eye hanno fatto respirare a pieni polmoni, l’atmosfera quadropheniana dei Mods, con il sempre presente retrogusto beat, coinvolgendo il pubblico per tutta la durata del concerto e regalandogli forti emozioni.

Un inizio di scaletta molto soft e poi tutti i singoli, da Four Letter Word, The Roller e The Millionaire, fino a Bright the light ed il pezzo più 60’s, The Beat goes on, cantato a squarciagola da tutti.

Un atteggiamento atipico quello di Liam, star indiscussa della serata che l’ha visto interagire con il pubblico, con qualche battuta (incomprensibile, visto il suo forte slang inglese) ed il solito atteggiamento da rock star, facendo così esaltare un pubblico composto per lo più da adolescenti, che per ringraziarlo ha cantato il famoso coro del Manchester United, sua squadra del cuore. Molto apprezzati anche tutti gli altri componenti del gruppo, in particolar modo i chitarristi Gem Archer ed Andy Bell.

Dalla reazione del pubblico, coinvolto al massimo e per tutta la serata, si è percepito un forte entusiasmo ed una totale accettazione per il nuovo gruppo nato sulle ceneri degli Oasis, anche se tutti si continuavano a chiedere, nonostante gli apprezzamenti alle fatiche di entrambi i Gallagher, se presto “The beat will go on”, con gli Oasis.