Si è svolta a Polverigi con il consueto successo la 36° edizione di INTEATRO Festival “Punto di equilibrio”, diretta da Velia Papa.
Intervista a Velia Papa, direttrice di Inteatro Festival di Polverigi
La storica manifestazione ha proposto dal 3 al 5 luglio anteprime e prime italiane, debutti ed eventi speciali per tre giorni di incontri fra teatro, danza, performance e arti visive contemporanee, con artisti provenienti da tutta Europa. Ne abbiamo parlato con la direttrice Velia Papa.
NSC: Quest’anno si è giunti alla 36 edizione. Quali sono state le novità più significative e, tra i molti spettacoli in programma, quali le punte di diamante?
“Abbiamo presentato 14 nuovi progetti e 12 compagnie da 6 paesi, con partecipanti provenienti da Italia, Belgio, Svizzera, Inghilterra, Albania e Spagna. Tra gli altri, gli artisti più significativi che si sono esibiti sono stati Reckless Sleepers (Gb), Oscar Gomez Mata / L’alakran (Ch/Es), Chiara Frigo, 7 – 8 chili, Glen Çaçi (Al/It), Central St. Martins (Gb), Giorgia Nardin e gli artisti di strada Elisa Zanlari e Mario Levis. Poi, ancora, i vincitori di IFA InteatroFestival Academy e del bando Pac3 – Paesaggio Ambiente Creatività.
Giunti da percorsi, Paesi e culture diverse, i protagonisti del festival avevano come comune denominatore il fatto di aver condiviso – per brevi o lunghi periodi – una fase di ricerca, creazione o formazione a Villa Nappi: uno spazio prezioso che, da anni, permette agli artisti di sperimentare, costruire nuovi progetti, mettersi alla prova di fronte al pubblico, considerato in questo caso non solo un semplice interlocutore, ma anche un “complice”, un partner autentico del processo di creazione”.
NSC: Una manifestazione che dura da così tanto tempo ha di certo una o più carte vincenti. Qual è secondo lei la chiave del successo di Inteatro Festival rispetto a molte altre iniziative che si sono estinte in minor tempo?
“L’abilità di Inteatro di mantenere viva la manifestazione, in tempi così difficili che hanno comportato una contrazione molto forte delle risorse, sta nella capacità di perseguire con coerenza una linea di lavoro riconoscibile e identificabile, adattandosi tuttavia alle condizioni date. In questo senso Inteatro è un esempio perfetto di resilienza. Abbiamo saputo enfatizzare il ruolo di Villa Nappi, la nostra sede, facendola diventare un luogo di lavoro permanente con attività continue di residenza, di formazione e produzione, mentre abbiamo radicalmente trasformato l’evento festival. Ci siamo adattati alle circostanze, modificando le nostre metodologie di lavoro al fine di mantenere la nostra missione e perseguire le finalità di sempre: la scoperta e la promozione di nuovi talenti, il sostegno alla ricerca artistica interdisciplinare, la creazione di opere originali e sorprendenti, l’apertura, la collaborazione e il confronto internazionale”.
NSC: Durante queste giornate Villa Nappi si è trasformata anche in luogo di confronto, con dibattiti e incontri. Può dirci qualcosa di più al riguardo?
“Il festival è il momento di visibilità di ciò che facciamo nel corso dell’anno. Gli artisti che hanno lavorato a Villa Nappi ritornano con le loro creazioni per un momento di confronto e di circolazione delle idee assolutamente unico. Spesso si tratta di lavori che sono nati, fin dall’ideazione, proprio qui, frutto di incontri inaspettati nelle diverse occasioni che proponiamo a Villa Nappi. Abbiamo trasformato la nostra sede in un grembo che nutre e alimenta costantemente la creazione artistica. Per questo, gli artisti apprezzano così tanto l’atmosfera speciale che si trova a Villa Nappi, una possibilità unica di concentrare le proprie energie per produrre e lavorare a nuove creazioni”.
NSC: Da poco è nato Marche Teatro, che racchiude diverse realtà significative e si propone come novità all’interno del panorama teatrale marchigiano. Ci può raccontare meglio questo progetto?
“Marche Teatro è giuridicamente un consorzio che ha federato più organismi teatrali: la Fondazione Le Città del Teatro (già riconosciuta Stabile Pubblico), la Fondazione Teatro delle Muse, l’Associazione Inteatro e la cooperativa Teatro del Canguro, in precedenza riconosciuti, rispettivamente, Stabile di Innovazione e Stabile per l’infanzia. In un panorama italiano caratterizzato da una certa staticità e dalla generale difficoltà a proporre progetti di rilancio, Marche Teatro rappresenta una novità, una modalità virtuosa che cerca di dare nuova linfa e nuovi sbocchi alle maggiori realtà produttive delle Marche, un territorio teatralmente ricco ma sempre più povero in termini di risorse economiche. ?Marche Teatro ha ottenuto l’affidamento diretto dei teatri di Ancona di Villa Nappi, spazio dedicato alle residenze artistiche e alla formazione; pertanto, svolge le funzioni attribuite allo Stabile Pubblico secondo la normativa vigente: produzione, ospitalità, formazione. ?Il progetto è stato fortemente voluto dal Comune di Ancona e dalla Regione Marche. La sfida è quella di mantenere le singole vocazioni delle strutture aderenti integrandole in una visione complessiva concretamente realizzabile: un aumento delle iniziative proposte al pubblico in termini di nuove produzioni, spettacoli ospitati, attività di formazione, azioni educative, sociali, propedeutiche e servizi”.
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